Dreamend, inquietudine sottocute

Mi sono sempre piaciuti i video inquietanti. “Perturbanti”, direbbe un mio amico. “Magnesium Light” ascoltata senza video è una tranquilla canzoncina di indie-grass, con sapore statunitense fino alle midolla per via del banjo e un retrogusto alla Beck. C’è solo quella vocina un po’ trasversale a dare qualche sussulto occulto e straniante.
Poi si guarda il video e tutto cambia: la canzone diventa immediatamente e completamente malata, e le stesse orecchie vanno a scorgere mulinelli, echi, sonorità sottocute che prima non si erano notate. E l‘inquietudine cresce.
“Magnesium Light” dei Dreamed è tratta da “So I Ate Myself, Bite by Bite”, uscito nel 2010 su Graveface Records nel Nord America e su Memphis Industries qui in Europa.
I Dreamend sono un band di Chicago e sono il progetto principale di Ryan Graveface, il proprietario di quella piccola ma agguerrita etichetta dal nome Graveface Records, che dal 2002 ha pubblicato album di Monster Movie (ex-Slowdive), The Loose Salute (progetto parallelo ai Mojave 3), Kid Dakota, Appleseed Cast, Art in Manila (ex-Azure Ray) e Octopus Project.
Ryan Graveface è anche il chitarrista e bassista dei Black Moth Super Rainbow.

(Paolo Bardelli)

20 febbraio 2011

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