BEATRICE ANTOLINI, “BioY” (Urtovox, 2010)

Immaginate un caleidoscopio in cui vengono frullati svariati generi, dal funky-wave passando per il jazz, arrivando al pop, il tutto spalmato su una base in pieno stile eighties. Potrebbe essere riassunto così l’ultimo album della cantautrice maceratese Beatrice Antolini, giunta al suo terzo album e già consacrata alla scena indipendent italiana per il suo stile da Alice burtoniana. La scompigliata grinta ruvida, forse troppo, dei precedenti album lascia qui il posto ad una composizione ordinata, quasi misurata, studiata. La teatralità esasperata lascia spazio a sperimentazioni aritmeticamente miscelate. In questi dieci pezzi passiamo da basi alla Veronica Ciccone anni ’80, allo swing psichedelico, e ancora su un preponderante funk pop, fino ad arrivare a cantate quasi “bjorkiane” accompagnate da pianoforte e violino. Ed è proprio in queste poche tracce che la cantautrice maceratese riesce finalmente a svestire i panni della “Alice funk-pop”, per approdare ad abiti di vera e propria chantause eighties, ma con un timbro squisitamente personale. Ballate come “Planet” o “Paranormal”, sono vere e proprie danze di pianoforte, voce e semplici ma efficaci architetture musicali, mentre le rimanenti tracce dell’album sono dominate da ballate funk caratterizzati da reminiscenze di ritmi tribali e session puramente strumentali, come nel caso delle due tracce che ospitano l’eclettico sax di Andy, dei Bluevertigo. Purtroppo però non mancano nemmeno pezzi che ricalcano e riprendono le fila dei lavori precedenti, come “Muntantsonic”, e che riescono a far perdere unità all’intero album. Come anche la traccia che chiude questo “Bioy”, “Night shd”: un pezzo con echi industrial, echi psichedelici ed echi di dissonanze rock-wave che esula lievemente dal tono di tutto il lavoro. “Bioy” ha comunque il vantaggio di svelare in generale un nuovo approccio, più ordinato e misurato, alla composizione e in particolare una nuova e più matura Antolini. Un disco di passaggio da quella “Alice burtoniana” funkeggiante ad una più stilisticamente matura.

(Eleonora Ferri)

Collegamenti su Kalporz:
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Beatrice Antolini A Due

(3 dicembre 2010)

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