KODE9, “Dj Kicks” (!K7, 2010)

L’autorevolissima serie di casa K7 affida, giustamente, l’ultimo capitolo ad un altrettanto autorevole compilatore.
Steve Goodman aka Kode9, pioniere dubstep della primissima ora, firma una selezione che, come da tradizione della serie, fornisce all’ascoltatore una panoramica su suoni strettamente legati al genere ed altri che, rispetto a questo, sono più o meno immediatamente affini. I materiali di casa (Kode9) che incontrano i giganti del genere (Ikonika, Cooly G, Digital Mystikz solo per citarne alcuni), sono concentrati in 31 tracce che si intersecano, creando un flusso che, restando costantemente ancorato ai canoni dubstep, si muove verso la drum’n’bass, si spinge verso sonorità IDM, fino a lambire ed accarezzare il lato più pop della musica black.
Uscite come questa rappresentano, oggi, uno degli ultimi aspetti genuini rimasti nella musica elettronica underground, specialmente se riguardano quei generi non ancora completamente triturati, travisati e sputtanati dalle mode del momento.
Utilissimo, anche, ovviamente, dal punto di vista didascalico, quest’ultimo “Dj Kicks” riconcilia col formato compilation, marcando, come di dovere, il confine tra cultori del genere ed avventori che si trovano ad inciampare su questo mucchio di tracce per caso.
Il piacere di conoscere, scoprire, apprezzare, in un’ora di musica, passato e presente di quella che, per adesso, resta la novità più significativa nel panorama della musica elettronica degli ultimissimi anni. Tutto grazie ad uno dei massimi esponenti del movimento dubstep britannico.

(Tommaso Artioli)

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