MAO, “Piume Pazze” (autoproduzione, 2010)

Quando ti sembra di aver scovato un piccolissimo angolo all’interno dell’universo… eccolo arrivare, il destino. Una silenziosissima piuma in grado di rovesciare qualsiasi equilibrio terrestre. Dieci spaccati di vita, dieci storie. Le “Piume Pazze” di Mao ti portano a scavare dentro l’animo umano con la saggia consapevolezza di chi, contro al tempo e al suo ineluttabile divenire, si lascia semplicemente trasportare.
Dopo un lungo periodo di silenzio Mao ritorna con un album diverso dai suoi precedenti lavori. Un disco acustico, che rende omaggio (forse senza saperlo?) alla tradizione cantautorale italiana.
Registrato quasi per intero da solo, presso lo studio di registrazioni Esagono di Rubiera (RE), con un organetto Jaguar, una chitarra acustica e un pianoforte, si arricchisce in tre brani di una folleggiante pedal steel guitar (La notte delle stelle di plastica, Arturo e Inafferrabile). Figlia di questo pop-rock in salsa country la bella “Arturo”, figlia di un giovane e scanzonato De Gregori, invece, la frivola ballata dal titolo “La notte delle stelle di plastica”. “Inafferrabile”(questo il titolo della terza traccia) ci trascina in quel limbo di amori tormentati e platonici che hanno la forza della “nebbia sopra il fiume”. A metà del disco ci risciacquiamo i pensieri con la leggera bossanova di “Shampino” (il brano più vicino al periodo “Mao e la Rivoluzione”) che si contrappone alla rassegnazione cosmica del primo singolo estratto “La mia soddisfazione” –sincero atto di autoanalisi e controllo-
Il disco è un continuo sali e scendi di suoni e stati d’animo; non a caso, si apre con un brano tanto minimale quanto malinconico (La mia soddisfazione appunto) per chiudersi infine, con una interessante “Bravo”, che fa tirare il fiato:
“Oggi sono stato bravo a non scuotere passanti- a non leggere presagi – nel volo di rapaci”. Attraverso Piume Pazze si entra così, in modo furtivo e fugace, nel piccolo mondo di Mao. Se agli ascoltatori sarà dato l’arduo compito di ‘pesare’ l’effettiva ‘bravura’ nel concepire questo disco, di una cosa si può esserne certi: la generosità di metterlo anche in download gratuito sul sito www.piumepazze.com.
Un album di passaggio (forse più per l’artista che per noi ascoltatori).
Come le piume che ti sfiorano la pelle.

(Gloria Annovi)

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