GNARLS BARKLEY, St. Elsewhere (Atlantic, 2006)

E arriva quindi il tempo di giudicare Gnarls Barkley, creatura polimorfa composta dal forzuto rapper Cee-Lo e dal produttore dal tocco d’oro Danger Mouse. Da un bel po’ di mesi il singolo apripista “Crazy” sta impazzando un po’ ovunque, ed è forse il primo caso di tormentone estivo di qualità. Qualità che si ritrova per tutto l’album d’esordio “St. Elsewhere”, che si dimostra lavoro con alti e bassi, ma sempre all’interno di una media davvero elevata. Il mestiere di Danger Mouse è impressionante. Non c’è una base sbagliata, un ritmo azzardato o un’aggiunta gratuita giusto per il gusto di addobbare il suono. E’ puro funk dell’anno 2006, una nuova via per la black music di ritrovare la propria anima senza sputtanarsi nel gangsta catenazzo. E poi, Cee-Lo ha una voce carismatica e sensuale: da negro, insomma. Forse non sarà Sam Cooke – chissa! – ma supera di molte lunghezze tutti i suoi colleghi rapper attualmente in circolazione. E non lo dico per odio inviso della materia, ma proprio perché tra i suoni metallici e addirittura psichedelici del disco, c’è un anima che batte, pulsa e ti invita alla danza. E poi c’è gente che ancora compra i singoli di Rhianna, dai!

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