Motorama, Almandino Quitedelux, Nix Olimpica, Calamita di Cavriago (RE) (21 febbraio 2004)

Dopo le atmosfere sostanzialmente tranquille della settimana precedente, era cosa buona e giusta, per “Live in Kalporz!”, dare una scossa sonora e ritmica al pubblico. Tre band sul palco, lo scorso sabato, e nessuna di loro aveva la minima intenzione di abbassare il volume.

Iniziano i Nix Olimpica. Bravi, davvero bravi. Gruppo affiatato, ottima presenza scenica, cantante dalla perfetta voce grunge. Ecco, la nota dolente: il grunge. Le loro canzoni non escono mai dalla sacra triade di Seattle “Vitalogy” – “Superunknown” – “Nevermind”, e la sensazione, purtroppo, è quella di assistere al concerto di una peraltro eccellente cover band, piuttosto che a quello di un gruppo che compone canzoni proprie.

La vera sorpresa della serata la regalano gli Almandino QuiteDeLuxe, band che sta per esordire ufficialmente ad Aprile, nelle cui fila milita anche la chitarrista del primo nucleo degli Slim. Il trio sale sul palco mascherato, come se fosse un piccolo carnevale feticista, e crea pura carta vetrata sonora, limitando l’uso delle parole, abbandonati in scorribande nervose che sanno tanto di Pussy Galore, o del Jon Spencer dei giorni migliori. Davvero bravi, teneteli d’occhio.

Le Motorama, ormai, non sorprendono più nessuno: da anni sono un vero e proprio culto underground, e il loro primo disco ufficiale è solo il coronamento di anni e anni passati sui palchi. La loro dimestichezza col live è evidente, e fanno un gran casino, nonostante siano solo in due. Certo, la resa sonora sacrifica le sfumature, tutto è molto più omogeneo rispetto al disco, i ritmi sono forsennatamente accelerati e non permettono pause (“77”, “Lucienne”, “Teenage stomp!” le migliori), ma… gente, questo è punk, questo è il vero punk, e sul palco non si può, non si deve, andare tanto per il sottile. Lo dimostra Laura, la batterista: durante la conclusiva “Call me not” la cattiveria con cui suona è tale che una bacchetta le scivola dalla mano, e lei continua a picchiare con forza sulla batteria a mani nude, con due occhi da pazza, totalmente posseduta dalla foga del momento.

Un ottima serata, nel complesso. Mi viene da farmi una domanda, tutto qui: qualcuno di chi legge ha mai visto il pubblico seduto ai tavoli durante un concerto punk? Beh, io sì. Ma vi assicuro che la colpa non era certo delle band. Mah…