Loser, my religion: la web radio di RockFm

Quando in radio mancano i programmi che ti piacciono l’unica cosa da fare è farseli da soli. Questo ha pensato e fatto Andrea Girolami, insieme a Sergio Messina creatore di Loser, la web radio italiana dedicata alle “sonorità alternative”.
La collaborazione con Tiscali, uno spazio su RockFm e il successo di “Loser, My Religion“, la compilation gratis in mp3 che ha coinvolto le migliori indie rock band italiane e che è arrivata alla terza edizione. Il mondo di Andrea Girolami che, zitto zitto, continua ad allargarsi.

Per prima cosa potresti parlarci di Loser, di come è nata, di quali erano le vostre idee e di come si sono evolute le cose, come è partita ad esempio la collaborazione con Rock Fm.

Loser http://www.musix.it/loser è nata dal nostro entusiasmo verso la rete e dall’impossibilità di avere uno spazio equivalente nel panorama radiofonico via etere nazionale. Lo spazio per le sonorità anche vagamente alternative è praticamente inesistente, persino le nicchie del dopocena a Radio Rai sono state costrette a chiudere. Davanti ad un panorama del genere abbiamo sfruttato il web per mettere assieme un programma che, da ascoltatori, ci sarebbe piaciuto seguire. Dopo la prima stagione da freelance o quasi (con l’aiuto dell’amico Sergio Messina) abbiamo iniziato a collaborare con il portale Tiscali Musica. Dalla stagione 2002 abbiamo anche un piccolo spazio sulle frequenze di RockFm, siamo riusciti a rientrare in qualche modo in quello spazio Fm che inizialmente sembrava così inaccessibile. Ci piacerebbe continuare su questa strada senza retrocedere di un millimetro dal nostro spazio web.

Parlando di Loser My Religion, come è paritita l’iniziativa e come si è sviluppata fino al terzo episodio?

L’idea di una compilation online è nata per caso. Le prime cover di LMR#1 erano state realizzate con uno scopo completamente diverso: dovevano essere un regalo. Il materiale era di una qualità tale che non me la sono sentita di tenerle chiuse in un cassetto così ho deciso di allargare l’invito ad altre band e mettere assieme una vera e propria compilation. Il successo è stato tale che il secondo volume è venuto praticamente da sè così come il terzo. Ci interessa mettere assieme musica inedita e “progettuale”: non una semplice raccolta di mp3 ma qualcosa che abbia una sua ragione di esistere anche fuori dallo spazio virtuale. Nel nostro piccolo cerchiamo di organizzare una simulazione di quella che potrebbe essere la musica del futuro (dal punto di vista concettuale più che sonoro).

Come è nata l’idea di coinvolgere i vostri ascoltatori nella composizione dei brani utilizzando dei loro campioni come base di partenza per le canzoni? Come hanno reagito gli artisti?

Dopo le cover del primo volume e le collaborazioni tra band del secondo dovevamo chiudere il cerchio. Non abbiamo trovato modo migliore che chiamare in causa direttamente gli ascoltatori di Loser che sono poi le persone che danno linfa vitale a tutto il progetto. E’ un segnale dell’abbattimento delle distanze non solo geografiche ma anche tra artista e consumatore. L’idea era quella di mescolare le carte in tavola. Gli artisti sono stati entusiasti della cosa anche se si trattava di un bell’impegno da parte loro: non è facile come sembra confrontarsi con le idee e i suggerimenti di uno sconosciuto. Ma quella di metterli “scomodi” era una nostra ferma intenzione.

Vi occupate in genere di musicisti indipendenti. Come vengono coinvolti gli artisti?

Cerchiamo di promuovere la musica che più ci interessa, che meglio si lega all’idea di “qualità” che abbiamo. Ogni settimana invitiamo nel nostro canale di chat una band ospite a presentare il suo nuovo disco in modo che possa interagire direttamente con i propri ascoltatori senza intermediazioni. La nostra playlist è però composta anche da musica internazionale, non ci interessa tanto che provenga da label indipendenti quanto il risultato finale dei dischi che mettiamo.

La copertina del vol. 1 di LMR#3

Mi sono piaciuti particolarmente Yuppie Flu, Nest, Tiger Wood e Midwest. C’è qualche pezzo che ha particolarmente soddisfatto voi in Loser, My Religion #3?

“Lowrenzo” dei C.O.D. (personalissima via italiana all’indietronica) ma anche “New World Rising” dei Julie’s Haircut (più potenti ed efficaci che mai) e i Perturbazione di “Il Campione E Il Perdente” che hanno sintetizzato alla perfezione lo spirito dell’iniziativa sfornando una canzone aliena rispetto alla loro solita profuzione ma ugualmente bellissima. Tra quelli da te citati posso rivelarti che il pezzo degli Yuppie Flu (molti dicono addirittura il migliore della loro carriera) lo hanno registrato pochi giorni prima la messa online nello studio casalingo di Matteo (il cantante). Nei Tiger Wood suonano assieme Corrado Nuccini e Alessandro Raina rispettivamente chitarrista e cantante dei Giardini Di Mirò.

Chi vi sarebbe piaciuto coinvolgere nel passato e per qualche ragione non siete riusciti?

Proprio i Giardini Di Mirò non sono poi riusciti a partecipare perché completamente assorbiti dalle registrazioni del nuovo album. Assieme a loro mi piacerebbe moltissimo coinvolgere i Casino Royale: una delle mie band preferite in assoluto oltretutto estremamente vicini alla logica delle nostre compilation.

Progetti futuri: come sarà Loser 4? Qualche nome che vorreste coinvolgere?

Loser sarà parzialmente in letargo durante l’autunno. Ci stiamo ricaricando per nuove collaborazioni che sicuramente cambieranno ancora una volta il nostro format. Riguardo LMR#4 non credo vedrà mai la luce, abbiamo completato con successo il cerchio del nostro progetto, vedremo di inventarci qualcosa di simile ma non identico che possa portare un passo avanti la nostra esperienza.