LIMP BIZKIT, Three Dollar Bill Y’All$ (Flip/Interscope, 1997)

Album d’esordio di Fred e compagnia. C’è già anche Dj Lethal, ma di hip hop ce n’è pochissimo. non proprio un album crossover, quindi. Piuttosto, un album hard rock con infiltrazioni elettriche. Divertente, energetico, e libero. Okay, per inclinazioni personali preferisco forse “Significant Other”. Ma a essere onesti “Three Dollar Bill Yall$” gli dà molta strada per freschezza, per omogeneità. Tante idee che hanno reso famosi i Limp mancano. Poco male. Questo album è la prova essenziale della band. Dove mostra la merce, il talento. Sì insomma, la via musicale.

Apprezzata, questa via. L’album vendette più di un milione e mezzo di copie. MTV ne fece una bandiera, e collocò subitio i Limp nelle proprie schiere. E’ così, i Limp non hanno un passato underground. Sono nati nelle chart, e non le hanno più lasciate. Musica commerciale? Certamente, ma la fama accompagna il talento. L’energia dei Limp gli ha riempito le platee, nei live, sin dall’inizio. E di questo inizio stiamo parlando. Tecnicamente, questo cd sarebbe da mettere fra gli indie-rock. Ma come ho detto si qui, non è quello il loro posto. Musica varia, e divertente appunto, musica da Top 10. Di qualità. E per “Three Dollar” anche suonata. Suonata, senza troppo mixer… Il primo effetto è un Fred sugli scudi. Fred Durst nel suo elemento d’elezione canta come mai più. Rapper piattino, rocker energico, live man sopraffino. “Three Dollar” contempla in pratica solo le ultime due condizioni. Di qui la sua forza.

Questo album alla fine è per chi ha bisogno di un po’ di musica ruvida, ma non troppo. Per chi ha bisogno di ascolatre un po’ di “the real thing”, ma non troppo. Per chi ha voglia di pogare, saltare e divertirsi. E tanto. Con “Three Dollar Bill Yall” nello stereo non avrete l’impressione di star perdendo tempo. Insomma, vi divertirete, senza sentirvi in colpa. Se vi pare poco…

Tre tracce fuori schema: “Sour”, un quasi rap, ben fatto. “Faith”, quella di George Michael, irresistibile. “Everything”, sedici minuti, interminabile.

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