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Top-25 Albums 2024
1. Drahla, “angeltape” (Captured Tracks)
Il gruppo di Leeds è apparso come un fulmine a ciel sereno nel mio 2024: “angeltape” è il miglior suono che possa avere il post-punk oggi. Un disco nevrotico che guarda tanto ai Gang Of Four quanto ai Sonic Youth, aprendosi anche a mondi inaspettati come l’hip-hop (grazie all’attitudine a sperimentare con la voce di Luciel Brown) e l’alternative dance degli oughties.
2. Yaya Bey, “Ten Fold” (Big Dada/Ninja Tune)
«Mio padre mi ha insegnato la maniera in cui la musica deve essere ascoltata, la fragilità di essere umani e di essere vivi.». L’artista di New York concepisce il seguito di “Remember Your North Star” tra il lutto per la perdita del genitore, il rapper Grand Daddy I.U., e un matrimonio fallito, ma anche nel dolore trova la forza di regalare bangers come me and all my niggers.
3. Clairo, “Charm” (Virgin)
Fra i brumosi arpeggi e la chitarra slide di Nomad e il piano giocoso alla Randy Newman di Glory Of The Snow ci troviamo di fronte a un lavoro – il terzo per Clairo – di una maturità sbalorditiva, capace di incursioni in territori surf e hypnagogic (la deliziosa Echo) o l’exotica aggiornata ai nostri giorni di Juna. “Non mi viene in mente altro che possa ergersi più di questo album a colonna sonora dell’estate 2024”.
4. High Vis, “Guided Tour” (Dais)
Fino a pochi anni fa non avrei esitato a mettere un disco come “Guided Tour” in testa agli award. Forse perchè il gruppo nell’occasione del live di Milano non ne ha sfruttato interamente il potenziale lasciando fuori i due brani più rappresentativi, la title track con un groove alla Wrote For Luck degli Happy Mondays e Gone Forever, catarsi hardcore tra rassegnazione e volontà di lottare per la giustizia.
5. Cloud Nothings, “Final Summer” (Pure Noise)
“Final Summer” dei Cloud Nothings mi fa pensare come siano volati gli anni Dieci: loro ci sono sempre stati nelle nostre recensioni, storie, pensieri. Un disco college rock, dove le melodie emergono potenti (Daggers Of Light) e regna l’immediatezza tipica di gente giusta come i Superchunk (The Golden Halo). Quando le chitarre riescono a far sognare, volare, pensare.
6. The Umbrellas, “Fairweather Friend” (Tough Love)
Il quartetto di San Francisco regala il manifesto definitivo dell’indie-pop, facendo tesoro di esperienze come la Sarah, K e Postcard Records ma interpretate alla maniera di acts più moderni come The New Pornographers e Magnetic Fields. Di certo, pezzi quali When You Find Out e Three Cheers! sono una ventata d’aria fresca e un pizzico di gioia in tempi ben lontani dal regalarla.
7. The Lemon Twigs, “A Dream Is All We Know” (Captured Tracks)
Dal sogno, i fratelli D’Addario non si destano più. Visto che, “Il concerto all’Estragon di Bologna ha documentato una band all’apice della carriera che ha saputo regalare brani indimenticabili come agli esordi”. “Il duello impossibile con Beatles, Beach Boys e Byrds a trovare la melodia perfetta” continua.
8. The Waeve, “City Lights” (Transgressive)
Graham Coxon (Blur) e Rose Elinor Dougall (ex Pipettes) tornano a stretto giro dal primo album e lo fanno migliorandosi, con energici inni tra il Bowie fine 70 e il britpop – City Lights e Broken Boys – e tenerezze bucoliche da dedicare alla figlia come Song For Elizabeth May. Produce James Ford. Manca da quasi tutte le classifiche di fine anno: non la mia.
9. Tess Parks, “Pomegranate” (Fuzz Club)
“Pomegranate” per Fuzz Club è il lavoro più riuscito dell’artista di Toronto classe ’92: un viaggio onirico fuori e dentro noi stessi. Non solo Dot Allison e Mazzy Star nelle pieghe del disco ma anche rock’n’roll lisergico con la newcombiana – ci siamo intesi? – California’s Dreaming e tentazioni dancefloor (Surround, la conturbante Running Home To Sing).
10. Libertines, “All Quiet On The Eastern Esplanade” (EMI)
L’unica concessione al passato (?) della mia Top Ten, è una raccolta che ci fa abbracciare Pete Doherty e Carl Barat più forte che mai; a nove anni dal pallido “Anthems For Doomed Youth” sorprende la qualità di canzoni come Merry Old England o l’up-tempo Be Young, che alimentano il rimpianto di non averli visti dal vivo in questo 2024. Avanti così ragazzi.
11. BULLION, “Affection” (Ghostly International)
La profondità nell’elettronica gentile di Nathan Jenkins, con ospiti come Carly Rae Jepsen, Charlotte Adigery e Panda Bear.
12. SHARP CLASS, “Welcome To The Matinee Show (Of The End Of The World)” (Heavy Soul)
Il trio mod-powerpop da Nottingham bissa il fantastico esordio, con nel cuore Paul Weller e gli Specials.
13. BEING DEAD, “Eels” (Bayonet)
Rivelazione dell’anno, John Congleton al desk per una formula originalissima che abbraccia B-52s, Vaselines, l’universo Nuggets.
14. NADA SURF, “Moon Mirror” (New West)
Melodie strepitose, refrain immediati, i testi poetici di Caws, power-pop fuso all’indie-rock che ha eguali solo nei dischi degli Spoon.
15. FERRO SOLO, “Almost Mine part III The Fernando Chronicles” (Riff Records)
Ferruccio Quercetti dei Cut porta a termine il ciclo di album da solista, ma noi ne vogliamo ancora al più presto.
16. HOORSEES, “Big” (Howlin Banana)
Soundtrack del mio viaggio in Francia di giugno, la virata verso un pop più catchy e elettronico dei parigini non dispiace, al contrario.
17. PRIMAL SCREAM, “Come Ahead” (BMG)
Gillespie si riaffida al producer e DJ David Holmes per un album lungo ma stimolante, con pezzi da best of (Deep Dark Waters, Love Insurrection).
18. DEADLETTER, “Hysterical Strength” (So Recordings)
Dal vivo una bomba, e l’album d’esordio per So Recordings non fa che confermarne il loro status da next big thing del panorama britannico.
19. MICHELLE DAVID & THE TRUE TONES, “Brothers and Sisters” (Record Kicks)
Soul music come non se ne ascoltava dai tempi di Sharon Jones e Charles Bradley (sigh). Grazie Record Kicks.
20. THE SMILE, “Cutouts” (XL Recordings)
E il terzo disco mi convinse che esiste vita oltre ai Radiohead: il lavoro più bello e interessante di Yorke e Greenwood da “In Rainbows” (per me).
21. THUS LOVE, “All Pleasure” (Captured Tracks)
La band guidata da Echo Mars irrobustisce il suono, al grido di meno romanticismo e più glam. In Italia il prossimo marzo.
22. RURAL FRANCE, “Exactamondo” (Meritorio)
Breve ma intenso. Teenage Fanclub, Pavement e Guided By Voices in un solo gruppo (inglese, dallo West Wiltshire).
23. JANE WEAVER, “Love In Constant Spectacles” (Fire)
La Weaver questa volta si affida a John Parish. Artigianato pop ai massimi livelli ma anche la consueta voglia di sperimentare.
24. PACK RAT, “Life’s A Trap” (Drunken Sailor)
Il batterista dei Corner Boys Patrick McEachnie si è dato alla chitarra e scrive gioielli punk rock che canta anche la sua chitarrista Bella McKee.
25. METZ, “Up On Gravity Hill” (Sub Pop)
La notizia del ritiro dalle scene dei canadesi è una delle più tristi di quest’anno. Resta – e pesta – questo ennesimo grande album.
Altri cinquanta, distinti per generi
Indie old and new
VAMPIRE WEEKEND – “Only God Was Above Us” (Columbia)
MAXIMO PARK – “Stream Of Life” (PIAS)
ST VINCENT – “All Born Screaming” (Virgin)
KIM DEAL – “Nobody Loves You More” (4AD)
BEEN STELLAR – “Scream From New York, NY” (Dirty Hit)
PACKS – “Melt The Honey” (Fire Talk)
NYLUFER YANYA – “My Method Actor” (Ninja Tune)
BRIGITTE CALLS ME BABY – “The Future Is Our Way Out” (ATO Records)
Post-Punk/Electronic/Noise
YARD ACT – “Where’s My Utopia?” (Island)
GIRLS IN SYNTHESIS, “Sublimation” (Own It Music)
FONTAINES D.C. – “Romance” (XL)
BIG SPECIAL – “Postindustrial Hometown Blues” (So Recordings)
SPRINTS – “Letter To Self” (City Slang)
DES DEMONAS – “Apocalyptic Boom! Boom!” (In The Red Recordings)
THE JESUS LIZARD – “Rack” (Ipecac Recordings)
KIM GORDON – “The Collective” (Matador)
USA NAILS – “Feel Worse” (One Little Independent)
ARAB STRAP – “I’m totally fine with it don’t give a fuck about it anymore” (Rock Action)
Songwriting
THE THE, “Ensoulment” (Ear Music)
LAURA MARLING – “Patterns In Repeat” (Chrysalis)
GRANDADDY – “Blu Wav” (Dangerbird Records)
CAMERA OBSCURA – “Look To East, Look To The West (Merge)
MARY TIMONY – “Untame The Tiger” (Merge)
BETH GIBBONS – “Lives Outgrown” (Domino)
J MASCIS – “What Do We Do Now” (Sub Pop)
KARATE – “Make It Fit” (Numero Group)
Soul, Mod e Brit-Pop
THE PRISONERS – “Morning Star” (Own-Up)
LUNCHBOX – “Pop And Circumstances” (Slumberland)
BRITTANY HOWARD – “What Now” (Island)
CAST – “Love Is The Call” (Absolute)
KULA SHAKER – “Natural Magick” (Strange F.O.L.K.)
LIAM GALLAGHER/JOHN SQUIRE – “S/T” (Warner)
MY LIFE STORY – “Loving You Is Killing Me” (Exilophone)
Made In Italy
BEBALONCAR – “Diary Of A Lost Girl” (Rubber Soul Records)
JUJU – “Apocalypse is God’s Spoiler” (Sister9)
ANY OTHER – “Stillness, stop: You have a right to remember” (42 Records)
MARK & THE CLOUDS – “Machines Can’t Hear You” (Gare Du Nord)
Jazz, Hip hop & World Music
DORA MORELENBAUM – Pique (Mr Bongo)
PREVIOUS INDUSTRIES – “Service Merchandise” (Merge)
KIT SEBASTIAN – New Internationale (Brainfeeder)
SEUN KUTI & EGYPT 80 – “Heavier Yet (Lays The Crownless Head)” (Record Kicks)
BEAUTIFY JUNKYARDS – “Nova” (Ghost Box)
EZRA COLLECTIVE – “Dance, No One’s Watching” (Partisan)
Psichedelia, Jangle-Pop
PENNY ARCADE – “Backwater Collage” (Tapete)
JUNIORE – “Trois Deux Un” (Le Phonographe)
THE MYSTERY LIGHTS – “Purgatory” (Daptone)
REAL ESTATE – “Daniel” (Domino)
LA LUZ – “News Of The Universe” (Sub Pop)
BEVIS FROND – “Focus On Nature” (Fire)
LAETITIA SADIER – “Rooting For Love” (Drag City)
Top 10 Compilation/Ristampe/EP
ROOTS ROCK REBELS (Cherry Red)
THE CARDINALS EP (grazie a Francesco Giordani, come per BULLION)
LOOPER – “Up A Tree” (Mute, 25th Anniversary Edition)
OASIS – “Definitely Maybe” 3CD edition
“The Shape Of Punk To Come Obliterated” (Epitaph, cover dell’album dei REFUSED del ’98)
THE NATIONAL – “Rome” (live album)
SPOON – “They Want My Soul”(Deluxe with Alternate versions and mix)
SNARLING DOGS, S/T (Drunken Sailor)
GALAXIE 500 – “Uncollected Noise 88/90”
CUT – “Annihilation Road” ristampa
Bonus: i due 45 dei THE CRYSTAL TEARDROP
La Top Ten delle canzoni non incluse negli album di sopra
KNEECAP feat. GRIAN CHATTEN, “Better Way To Live”
QUIVERS, “Apparition”
CABANE, “Amour”
JESSICA PRATT, “The Last Year”
CURE, “Drone:NoDrone”
CHARLI XCX + BILLIE EILISH, “Guess”
WAXAHATCHEE, “Bored”
EMILIANA TORRINI, “Black Water”
NICK CAVE & THE BAD SEEDS, “Frogs”
JULIA HOLTER, “Something In The Room She Moves”
Carrello dei Bolliti e gli extra-musica da salvare
IDLES
AMYL AND THE SNIFFERS
CINDY LEE (abbaglio degli ultimi anni, o limiti miei)
KING HANNAH, dopo un live non eccelso e la piega monocorde intrapresa con il nuovo album
BILL-RYDER JONES e ADRIANNE LENKER (scusatemi…dai, rimandati a settembre.)
PS anche se non vado matto per gli album lunghi darò una chance a MOUNT EERIE.
Il CESENA finalmente di nuovo in SERIE B
Parthenope
“Too Much Too Young: The Story of 2 Tone” di Daniel Rachel
Mostra sull’Art Brut a Milano
I novant’anni di mio nonno, gli ottanta di sua moglie e i sessanta di loro figlio
10 Concerti del 2024
NADA SURF, Santeria Toscana 31, Milano 7 Dicembre
ROB MAZUREK EXPLODING STAR ORCHESTRA, Teatro Bonci, Cesena 24 Marzo
THE STEMS, Freakout Club, Bologna 27 Settembre
DRAHLA, I-Boat, Bordeaux 31 Maggio
THE LEMON TWIGS, Estragon, Bologna 11 Dicembre
MICHELLE DAVID & THE TRUE TONES, Piazza della Repubblica, Terni 14 Settembre
HIGH VIS, Legend, Milano 22 Novembre
MARTA DEL GRANDI, Bronson, Ravenna 10 Maggio
BIKINI KILL, Salle Du Grand Parc, Bordeaux 2 Giugno
Menzioni anche per DEADLETTER al Covo, LESS THAN JAKE al BayFest, KULA SHAKER a Lugo, THE WHIFFS al Bikefellas di Bergamo e ANY OTHER a Spazio Marte a Cesena.
Una annata niente male!