In queste settimane tutti sembrano volersi dedicare a pensare, a fermarsi e a concentrarsi su loro stessi. Fanatici dello yoga virtuale e perseveranti nel seguire personal trainer, si abbattono sulle nostre bacheche. Noi allora proviamo a dare un antidoto a questo nulla travestito di noia.
Il Covid 19 sembra avere come conseguenza un calo nell’ascolto di musica, come dimostrano i dati delle piattaforme come Spotify, Deezer e co, e un innalzamento delle vibe che ci portano a fare yoga e a fare dirette Instagram, incredibilmente evitabili.
Forse per ascoltare musica abbiamo bisogno di caos e routine quotidiana, ma sono abbastanza certo che i tanto sbandierati simboli della rinascita, dell’andrà tutto bene è plausibile trovarli più nell’arte che in noi stessi.
Nella top settimanale c’è un pochino questo: la forza e la coerenza di non capire, anche dopo tanto sterile riflettere, niente di noi stessi.
Nel mare magno delle dirette su Instagram, You Tube, Facebook, Twitch e co. Qualcuna spicca più di altre ed è capace di rapire, coinvolgere e forse veramente essere un utile strumento della memoria, della riflessione
Il pensiero musicale dei Dirty Projectors ci confonde e ci riporta ad uno stato routinario di caos
Siamo alla ricerca di formule live diverse, ecco allora Pharoah Sanders che si esibisce nel 1982 in un tunnel scuro e abbandonato
Partendo dal ‘Dancing on the edge of a volcano’ di Alban Berg, la London Simphony Orchestra coniuga in modo nuovo la parola creatività.
Soccer Mommy fa il suo Tiny Desk Concert, la serie di NPR ripensa e riadatta il suo celebre format di live ai tempi del Covid-19.
La settimana la chiudiamo purtroppo con la morte di Stuart Gordon e allora cogliamo l’occasione per riscoprire Re-Animator, forse sarà più utile dello yoga e dei video di Bono per dare forza all’Italia.
Uscirà il prossimo 23 agosto
[#tbt] Ultramarine, l’oscuro disco proto-shoegaze dei A Primary Industry
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