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#Richiami
Che Marlon Funaki sia un talento naturale è piuttosto evidente, sia se partiamo dalla copertina di “Monterey Village”, il suo album di debutto, dove è bambino e felice già con una chitarra in mano, sia se mettiamo su una sua performance live (tra le tante consigliamo Live from Joshua Tree). In realtà lui ha iniziato con la batteria, nella città di Rancho Cucamonga, in California, mentre ora può essere considerato invece un virtuoso della chitarra elettrica e al contempo un polistrumentista che si registra e produce da solo.
“Monterey Village” dimostrava la sua capacità di passare dalle canzoni solo voce e chitarra (l’iniziale “hey lord”) a quelle più spaziali e psichedeliche veloci (“remi”, “when sunday comes around”, “xoxo”, “novocaine”) o lente (“buen provecho”), offrendo anche scorci di buon dream pop (“mirage”, infatti l’avevamo segnalato proprio nella Top 7 del miglior dream pop che c’è in giro). Ma imbrigliare Funaki nel dream pop sarebbe limitativo, perché la sua cifra stilistica riguarda piuttosto una psichedelia soul fluttuante che ha qualche eco cinematica. Quando i bmp sono mediani potrebbe ricordare i primi Unknown Mortal Orchestra, che sono già una band con un suono piuttosto personale, ma in generale “Monterey Village” si eleva come un album fresco e senza derivazioni particolari, che in molti casi pesano come macigni nella spontaneità e vivacità di un nuovo artista e per fortuna stavolta non è così.
E da allora, da quel 2022 in cui è uscito questo album, Marlon Funaki ha fatto molta strada: nel dicembre 2023 suonava house concerts alla San Diego State University, l’anno successivo si esibiva per una folla di migliaia di persone alla Toyota Arena di Ontario, un luogo da 11mila persone. E in questa primavera 2025 è atteso a un tour per tutti gli States, partendo da Denver. Speriamo a questo punto che venga anche in Europa: Marlon Funaki ha 24 anni e abbiamo tutto il tempo.
80/100
(Paolo Bardelli)