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Questa volta il Thanks4AllTheFish! ce lo consigliano i nostri amici di Monolith Cocktail, dal loro articolo Our Daily Bread 639: Ayarwhaska, The Pennys, Poundland, Toxic Chicken…
The Conspiracy, “Rainbow Prism”
C’è una magia psichedelica britannica d’altri tempi in Rainbow Prism che meriterebbe di essere celebrata dalla scena psych contemporanea in continua espansione. E l’unico motivo per cui ciò non accade, credo, è che semplicemente non l’hanno ancora ascoltata. Perché questo brano possiede tutte le qualità migliori della psichedelia britannica, e se fosse stato pubblicato, per esempio, da Fruits De Mer Records, The Conspiracy sarebbe ovunque: su Record Collector, Shindig! e in rotazione notturna su BBC 6 Music. Un’attenzione che The Conspiracy merita pienamente.
The Pennys, “Say Something“
Un brano di pura dolcezza e malinconia; una splendida odissea di chitarre jangle tra le meraviglie lo-fi dell’indie registrato in casa. Un pezzo degno dei giorni d’oro della jangle pop, quando la Subway sfornava piccoli gioielli di malinconia indie pop — non panini troppo cari. L’album è atteso per quest’estate.
SUE, “Get Over It”
Questo è in realtà piuttosto valido, un tuffo nostalgico nei giorni delle camicie di flanella e di The Late Show dedicato a quelle fastidiose band grunge dei bei vecchi tempi made in USA. E in effetti, questo brano di Sue non sarebbe affatto fuori luogo in quel contesto: voce carica d’angoscia e chitarre pesanti. Potrebbe funzionare molto bene — o meglio ancora, lo avrebbe fatto trent’anni fa.
Vesch, “Passport“
Art-Punk Cabaret: così si definiscono i Vesch, e non ho alcuna intenzione di contraddirli. Quello che ci propongono è infatti un viaggio godibile in un mondo immaginario dove X-Ray Spex, The Teardrop Explodes e Lene Lovich dominano le frequenze radio — e in effetti, a tratti, la band ricorda tutti e tre. Forse in Russia, da dove provengono i Vesch, va di moda il post-punk di fine anni ’70 e il pop dei primi anni ’80.
Passport è un singolo (e un album) fatto di pop bizzarro, fuori dagli schemi, ma estremamente piacevole e creativo. Magari non sarà per tutti i gusti, ma sicuramente lo è per il mio.
(Brian ‘Bordello’ Shea’s Reviews Roundup – Instant Reactions)

The Monolith Cocktail è un blog indipendente con base a Glasgow, Scotland (UK).
Le ragioni della collaborazione tra Kalporz e The Monolith Cocktail puoi leggerle qui.