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Ho avuto il piacere di assistere al primo dei quattro concerti che Iosonouncane ha tenuto a Bologna per celebrare il decimo anniversario di “DIE”, album che molti sostengono abbia costituito una pietra miliare nello sviluppo della musica indie italiana.
Jacopo Incani ha deciso di offrire ai fortunati che sono riusciti ad acquistare il biglietto per una delle 4 serate, tutte sold out, un’esperienza davvero intensa e minimalista: solo voce e chitarra. La scaletta ha incluso brani tratti da diversi album della sua carriera, offrendo un viaggio attraverso la sua evoluzione musicale.
Incani non si aspettava di avere un riscontro così caldo e importante dai suoi fan. Inizialmente le serate in programma dovevano essere solo due, ma i biglietti sono andati esauriti in pochissimi minuti. Altre due serate sono così state inserite in calendario in seconda battuta, mentre lui commentava e ringraziava tutti, fra l’incredulo e il commosso, sui social.
Il Locomotiv era gremito, come poche volte l’ho visto, di un pubblico estremamente composto, attento e coinvolto. Era difficilissimo scattare foto quindi, perché era molto complicato spostarsi in una sala davvero piena di gente.
All’inizio della serata ho avuto la bella sorpresa di sentire dal vivo Altea, che ha aperto con una performance meravigliosa, altrettanto minimalista: voce, piano e loop station. Classe 98, leccese, Altea è una cantante e autrice emergente con un sound che si colloca fra il pop sperimentale e l’elettronica. La sua musica è caratterizzata da una forte intensità emotiva e da testi molto introspettivi. Dal vivo si è rivelata una splendida esecutrice, capace di creare tanta empatia e di coinvolgere ed emozionare a fondo. Avevo già avuto occasione di sentire alcuni suoi pezzi; in questo live set ho apprezzato moltissimo il fatto che la sua voce fosse pura e naturale, priva delle distorsioni che caratterizzano il suo EP di esordio “Non ti scordar di me”.
Iosonouncane si è confermato un artista capace di sorprendere e di emozionare non solo tramite innovazione e sperimentazione elettronica, ma anche semplicemente con voce e chitarra acustica. Non è scontato, non è da tutti. Chi ancora non lo conosceva a fondo, dopo questi live al Locomotiv sicuramente ha compreso bene lo spessore dello schivo e talentuoso artista sardo.
La scelta di Altea come artista di apertura ha fatto particolarmente piacere, perché testimonia una sensibilità importante da parte di Incani, unita alla volontà di valorizzare le novità più virtuose del panorama italiano e l’unione delle due performance ha quindi costituito un evento di altissima intensità emotiva e di grande qualità. Grazie a Incani e grazie al Locomotiv!






