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Non è necessario un album per fare grande una band
L’era moderna ci sta insegnando che siamo circondati da gruppi e artisti di grande qualità il cui sostentamento può arrivare solo dal suonare il più possibile: i Cucamaras di Nottingham e i bolognesi Di Notte, forti di un repertorio notevole pur senza aver pubblicato un LP intero “alla vecchia”, hanno deliziato il Covo di canzoni dal forte impatto, ballabili e originali.
Di Notte è il progetto del chitarrista Luca Malatesta (The Doormen) con il vocalist Domenico Aloi, ispirato nel nome da un film di Michelangelo Antonioni e denso nei testi di calcio, esperienze di vita, rifiuto di una piatta modernità. Suoni abrasivi ma anche melodici, drum machine e il cantato evocativo, tra il morrisoniano e il curtisiano – ci sarà una cover di “Disorder” in scaletta, oltre alle già note “Casiraghi”, “Art Night” e una manciata di inediti.
Nonostante l’assetto alla Suicide Malatesta e Aloi non disdegnano neppure una passione per Interpol, Black Rebel Motorcycle Club e la Manchester tra Chemical Brothers e gli Smiths ma in una chiave attuale e di grande presa sull’ascoltatore, intrappolato tra riff magnetici e danze nella solitudine.


Pronti per il salto
I Cucamaras non sono da meno, e inorgogliti dalla prima assoluta in Italia suonano quasi tutti i brani realizzati fino ad oggi, alla vigilia dell’uscita dell’EP che potrebbe rappresentare una svolta definitiva per la carriera, grazie all’aiuto in studio di Daniel Fox della Gilla Band.
Il brano che lo anticipa, “Laughing”, ha tutti i crismi per assurgere a must di quello che ancora definiamo post-punk; in realtà il gruppo (i cantanti e chitarristi Oliver Bowley e Joshua Hart, Daniel McGrath al basso e Joseph Newton alla batteria) ha un taglio molto diretto che affonda le sue radici nel blues psichedelico e nel garage-rock, con echi di Gun Club, primi Echo & The Bunnymen e Wall Of Voodoo.
Altri highlights del set “Greener Lands” e “Winners Chapel” estratte dai mini precedenti usciti tra 2022 e 2023, mostrando una sfrontatezza direttamente proporzionale alla giovane età. Una dozzina di pezzi veloci, coinvolgenti e ideali per un 25 Aprile come si deve, che insieme avrebbero già formato un grande album. Ma intanto ci siamo divertiti, come con gli stessi Di Notte e come sempre avviene valicando l’ingresso dello storico locale bolognese.


(Matteo Maioli)