SABASABA, “Unknown City” (Maple Death Records, 2024)

Quando nel 2015 uscì la bellissima compilation edita da Backwards Records“ Nostra Signora delle Tenebre”, la “Italian Occult Psychedelia Scene” sembrava essersi già dissolta, lasciandosi però alle spalle un lascito importante; semi gettati in un terreno fertile per nuove generazioni pronte a coltivarne la tradizione. Una scena (e in questo caso un disco-tributo) che prendeva linfa vitale da pellicole cinematografiche italiane di serie B attualizzando però il concetto di psichedelia.

Malata, languida, oscura.

Il debutto del trio SabaSaba è del 2018 e c’è sicuramente qualcosa che lega il gruppo torinese al filone esoterico-musicale; il legame della città Sabauda con la magia nera ed il modo criptico di scrivere canzoni melmose e legate ad un immaginario cinematografico. Un lustro se n’è andato e da trio ora sono un duo; Andrea Marini (synth, chitarra, elettronica, tapes) e Gabriele Maggiorotto (percussioni, effetti, programming) tornano su Maple Death Records – e chi sennò? – per un seguito direi a dir poco sbalorditivo.

Punto di partenza un romanzo di Miéville China, “La città e la città”, detective-story che racconta la parobola sempre più attuale dell’ incapacità di comunicazione nella società attuale. Punto di arrivo un disco che viene definito in modo affascinante: una colonna sonora immaginaria per una città distopica: raga digitale, horror Exotica, techno a mezza velocità, dub metallico ed elettronica organica. Tutto vero. “Unknown City” è questo, forse qualcosa di più.

Mantra cosmico che invece di disperdersi fra le stelle preferisce esplorare il subconscio, la foschia della mente umana, si muove lento in una direzione a noi sconosciuta, psichedelia che non vuole espandere la mente ma la isola da pensieri, interazioni, qualsiasi forma di comunicazione con l’esterno è bandita. Tutto è dentro di noi e fa tanta paura.

Un disco statico, non per volontà ma per impossibilità di movimento, con suoni che provano a divincolarsi dentro sabbie mobili create dalla psiche. Disco estremamente coraggioso, affascinante, ostico e reale.

85/100