Gli australiani King Gizzard & The Lizard Wizard sono una delle band più prolifere del pianeta, una delle rare storie di successo rock degli ultimi anni: giovanissimi, hanno realizzato ventitré album, dei quali cinque quest’anno, divenendo così da cult band a promessa mondiale del rock psichedelico. Con un sound che fonde garage, freak folk, prog, surf, jazz fusion e heavy metal, la formazione, guidata dal polistrumentista Stu Mackienze, è composta da Mickey Cavanagh, Cookie Craig, Lukey Harwood, Amby Kenny- Smith e Joey Walker. Biglietti a questo link.
I Bdrmm sono una band di quattro elementi con sede a Hull e Leeds. Dal punto di vista musicale, le loro influenze si rifanno a Cure, Deerhunter e DIIV. Dal 2016 la band ha suonato incessantemente, supportando tra gli altri Fat White Family e Viagra Boys. Quando Steve Lamacq li passa su Recommends della BBC Radio 6 Music, vengono notati da Sonic Cathedral. L’etichetta ha ristampato il primo singolo “C:U” su un 7″ nell’ambito del Singles Club e lo ha seguito con la compilation “If Not, When?”, che ha conquistato legioni di nuovi fan, tra cui Lauren Laverne, Huw Stephens e John Kennedy. Pubblicato nel luglio del 2020, “Bedroom” è un vero passo avanti rispetto ai primi singoli, sia dal punto di vista sonoro che dei testi; parole come “It’s not that I didn’t try and keep my shit together / This whole ordeal just took over” (dal brano “Gush”) sembrano adattarsi perfettamente ai tempi, finendo nella Top 10 degli album del 2020 di Rough Trade. Lo scorso 10 Giugno è uscito “I Don’t Know”, questa volta per la Rock Action dei Mogwai, registrato come il precedente con Alex Greaves (Working Men’s Club). Prevendita attiva su Dice.
«There aren’t many bands who are able to, this deep into a successful career, successfully change things up» Garantisce Cate Le Bon per i Wilco, e nell’attesa del seguito di “Cruel Country” (terzo disco in cinque anni!) godiamoci le date previste a San Mauro Pascoli (FC) curata da Retropop e lo slot al Todays 2023. Da non perdere in apertura la bravissima Courtney Marie Andrews, che per un decennio ha suonato chitarra e tastiere con alcuni grandi musicisti del rock statunitense, cantando e componendo con Jimmy Eat World e Damien Jurado. Anche suonando materiale altrui Courtney non ha mai smesso di comporre le sue canzoni. È così nato “Loose future”, il nuovo album pubblicato quest’anno. Biglietti disponibili qua.
La dodicesima produzione in studio della band, “Mass Manipulation” (Rootfire Cooperative, 2019) rispecchia gli oltre quattro decenni che l’hanno vista impegnata a migliorare il mondo attraverso la musica. Gli Steel Pulse continuano ad essere rivoluzionari nel modo di affrontare temi controversi quali l’ingiustizia razziale e i diritti umani su scala globale. L’approccio tematico inimitabile dell’album invita alla riflessione e si spinge oltre, alla ricerca di una coesione nell’umanità. La creatività, le opinioni e la stessa persona di David Hinds, voce e chitarra della band, sono rivelate attraverso composizioni particolarmente ispirate che catturano gli effetti della Diaspora Africana. 30 Euro in cassa la sera del concerto.
James Rushford è un compositore e musicista australiano, i cui lavori sono legati ai linguaggi della musica concreta, improvvisata, avant-garde e collagista. Investigando crepe e pieghe della tradizione dalla musica antica alla new age, l’opera di Rushford esagera sottilmente aspetti liminali come l’atmosfera e la presenza fisica del performer fino a portarle allo stesso livello di elementi musicali come altezze, ritmo e timbro. Collabora tra gli altri con Joe Talia, Oren Ambarchi, Kassel Jaeger, Anthony Pateras e ha pubblicato su etichette internazionali come Erstwhile, Black Truffle, Shelter Press. Ingresso 5 Euro con Tessera Gada 2023 (5 Euro).
Abbiamo già fatto gli onori del nuovo Todays ma la doppietta del sabato meriterebbe un cenno a parte, con i due nomi più travolgenti usciti dalle isole britanniche negli ultimi dieci anni. Gli Sleaford Mods da Nottingham, che confermano tutta la loro genialità nel recente “UK Grim”, e i dublinesi Gilla Band: mai accomodanti, mai banali nel loro concentrato di post-punk e rumore per il Bardelli.
Il duo di Liverpool mescola note psichedeliche all’alternative e post rock dal vivo risucchiando con atmosfere intime e ruvide su composizioni sonore di un’attitudine terribilmente ambiziosa e un mood noir che potrebbe vederli in un film di David Lynch. Rolling Stone parla così della band rivelazione del 2022: “iI rock noir, grezzo e d’atmosfera ha trovato una nuova voce”. Biglietti qua.
Foto dei Bdrmm: Katherine Mackenzi