Da ben cinque anni Janelle Monáe non pubblicava un long playing, ma l’attesa termina oggi: è uscito per la Atlantic Records, infatti, The Age of Pleasure, quarto studio album dell’artista originaria di Kansas City e seguito di Dirty Computer. In un certo senso fedele al gusto del precedente disco e sua naturale prosecuzione, The Age of Pleasure è, a giudicare dai singoli usciti e da un primo ascolto dell’intera opera, ancora più smaccatamente dance e pop, anche se alla base del linguaggio artistico di Monáe ci sono prevalentemente il soul e l’R&B della straordinaria tradizione black statunitense, da James Brown a Prince, da Marvin Gaye a Erykah Badu.
I due singoli che hanno anticipato l’uscita dell’opera, uno uscito a febbraio, “Float”, l’altro a maggio, “Lipstick Lover”, sono due episodi particolarmente ritmati e selvaggi che rappresentano la perfetta introduzione all’intero progetto. “Float” vede i prestigiosi featuring di Sean Kuti e di Egypt 80 ed è prodotto da Nate Wonder, produttore anche di tutti gli altri brani, con al suo fianco in questo brano Nana Kwabena, mentre “Lipstick Lover” è stato accompagnato da un intrigante e incalzante videoclip. Altri rilevanti ospiti presenti nel disco sono Grace Jones, Amaarae e Sister Nancy. I brani dell’album sono in totale quattordici per quasi trentadue minuti di musica.
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