Nel set dei Mourning [A] BLKstar cuore e anima battono forte per una nuova America


Mourning [A] BLKstar, Bronson, Ravenna, 21 Aprile 2023

Un ensemble imprescindibile per questi anni turbolenti. Solo così potrei definire i Mourning [A] BLKstar da Cleveland, Ohio, di ritorno in Italia con la loro miscela energica e potentissima di soul, hip-hop e dub reggae per nuove generazioni di ascoltatori: bello notare a proposito tanti ventenni tra il pubblico, di contro il 21 Aprile verrà ricordata come una data triste nella storia della musica in cui sono scomparsi Nina Simone (2013), Prince (2016), Florian Schneider dei Kraftwerk (2020) e da ultimo purtroppo Mark Stewart, visto sempre al Bronson nel 2017 con la riedizione del Pop Group.

Tutti artisti in qualche modo convogliati nelle sonorità della formazione guidata da Ra Washington, originario di El Paso e vero mastermind dietro a toasting, basso e effetti/samplers apocalittici; con lui il prodigioso Dante Foley alla batteria, Jah Nada a basso e percussioni, Pete Saudek alla chitarra (molto blues in “If I Can If I May”) e synth, Theresa May alla tromba e William Washington al trombone. Fanno quindi il loro ingresso – dopo la strumentale “Forges”, da “Celestial Bodies” – gli incredibili vocalists James Longs, LaToya Kent e Chimi Peculiar: nelle loro ugole c’è tutto il percorso della black music, da Aretha Franklin a Marvin Gaye arrivando a D’Angelo e Sharon Jones.

Un concerto torrenziale dove si alternano le gemme di “The Cycle” (Don Giovanni, 2020) a brani più recenti dalle diverse sfaccettature come l’ipnotica “Her Song” con LaToya Kent grande protagonista, una “Literary Witches” tra rock e elettronica o “A No Bit Dust” che pare condensare l’intera line-up di “Summer Of Soul”; non manca qualche gradito estratto da “Reckoning” – lavoro meno scuro dove emergevano “Hold Me” dalle venature rhythm’n’blues e “Harms” dal tiro reggae dancehall e interpretata da Ra Washington. Tutti highlights di un collettivo dalla discografia già “spessa” più numeri inediti con la liftata “Catch 22” o quando Chimi Peculiar regala un gospel da lasciare di stucco. Impegno per un America più giusta in “Mist:Missed”, quasi un omaggio alla scena nineties di Bristol, e la partecipazione liberatoria dell’audience spesso coinvolta nel botta e risposta tra i solisti sul palco (“Freeman”). Uno spettacolo che, riassumendo, va visto almeno una volta nella vita.

Ed ecco la (presunta? ci sono tutte?) scaletta dei Mourning [A] BLKstar al Bronson di Ravenna:

Forges
Along the Red Rim
Sun Settles
Literary Witches
So Young So
Gospel by Chimi Peculiar
If I Can If I May
Mist :: Missed
Harms
Sun
Catch 22
Funk Piece by James Longs
Her Song
Freeman
192.43
Say It
Hold Me

A No Bit Dust

Foto in Home dal sito della band (Emanuel C. Wallace/Eva Noslen Photography)