Per la prima volta la top 7 della settimana viene curata da Peppe Lippolis: sempre tanta roba buona da ascoltare.
Un’antologia di registrazioni casalinghe del leggendario Charles Stepney vede la luce grazie alle figlie dell’artista che tanta parte ha avuto nella storia del soul e dell’r’n’b.
È un ritorno gradito, quello degli Afghan Whigs. Con il loro album figlio del lockdown li troviamo più psichedelici e meno hardcore, ma con ancora molto da dire.
La grande ricchezza del sound di “Netherheaven” non concede deroghe alla fruibilità, anche grazie a un minutaggio discretamente contenuto. I Revocation si confermano autorevoli interpreti del death metal.
A poco più di un anno di distanza dal buonissimo “Man Made”, Greentea Peng è tornata con un mixtape. E, anche stavolta, l’artista figlia della South London convince.
I Jockstrap arrivano al debutto sulla lunga distanza senza deludere le attese. È difficile riassumere “I Love You Jennifer B” con un solo genere, ma, al netto della grande quantità di influenze, il disco conserva coerenza e non appare mai stucchevole.
Gabe Gurnsey, al suo secondo lavoro solista, si avvicina a schemi più cari ai suoi Factory Floor: dance in tensione e immersa in atmosfere acidule.
Sampa Tembo, a tre anni dal suo primo full length, è ormai artista matura. “As Above, So Below” è hip hop che incontra soul e afrobeat: una piena conferma per l’artista zambiana naturalizzata australiana.
(Peppe De Lippolis)
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