Siete ferrati su Chinese Man? Bene, uno dei fondatori, il DJ e produttore Matteo, ha pubblicato lo scorso 27 Maggio l’album “Matteo & Bro” per l’ominima etichetta del collettivo marsigliese.
Matteo – che condivide il suo tempo tra Francia, Sud America, India e Turchia – unisce con uno
stile caratteristico hip-hop ed elettronica, fondendo i suoni di ieri con una visione contemporanea.
La raccolta, come suggerito dal titolo, si è costruita intorno ai vari incontri artistici del producer; con gli otto brani, tutti godibilissimi, a mettere in dialogo musica elettronica e jazz. Nel 2019 il producer incontra i primi musicisti che suoneranno nel disco: iniziando dal chitarrista Karim Addadi e dal bassista Christophe Lincontang, sono poi arrivati il batterista Hugo Pollon e il sassofonista, flautista e suonatore di Duduk (strumento tradizionale armeno risalente al 1200 a.C.!) Lamine Diagne; nasce così un progetto in cui i musicisti sono al centro del processo creativo. Con riferimenti che toccano sia il lato trip-hop di Morcheeba e DJ Krush, quanto lo smooth jazz di Moses Boyd.
In questo album troviamo anche le bellissime voci di due artiste, Isadora (proveniente dal Belgio) e Tania Saleh (Libano) rispettivamente nei pezzi “Sweet Shadow” e “Sakakeen”, così come Hervé Salters (aka General Elektriks) con le sue tastiere e la sua ritmica coinvolgente in altri due brani.
Il groove e l’universo tra soul, funk, trip hop e world music sono tra gli elementi principali di questo disco la cui registrazione è avvenuta solo negli ultimi mesi del 2021 vista la crisi sanitaria, con l’aiuto di Sodi, ingegnere del suono tra gli altri di Femi Kuti. Per l’orchestrazione di “Path” e “Sakakeen”, Matteo ha invece contattato Franck Lebon (compositore di musica da film) per aggiungere una dimensione più cinematografica. Che dire di più? Fresco – e davvero stiloso.
Foto di Matteo cortesia del Bandcamp di Chinese Man
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