Eterea Post Bong Band, le 7 ispirazioni di “Nordwalkers O.S.T.”

Dopo una lunga attesa, il nuovo disco degli Eterea Post Bong Band vede finalmente la luce.
In cantiere dal 2017, il nuovo progetto in studio di Gigi Funcis, Lele Rigon e Pol De Lay è uscito su Trovarobato e risponde al nome di “Nordwalkers”.
Non si tratta di un semplice album. È una colonna sonora di un misterioso thriller cal sci-fi incentrato sui viaggi nel tempo, tuttora in lavorazione. La produzione del disco, partita da una tradizionale composizione al piano, è stata portata a termine con l’aiuto di Luca Sammartin, produttore elettronico di estrazione cinematografica.Il fulcro di Nordwalkers O.S.T. sono temi semplici, senza tempo, sviluppati con una gamma di strumenti che va dall’arpa classica ai bassi neurofunk, ai quali hanno contribuito Nicola Manzan (Baustelle, Teatro Degli Orrori), Enrico Gabrielli (Calibro 35, PJ Harvey) e molti altri, tra cui la contrabbassista Rosa Brunello, la cantante Valentina Paggio (Vale & the Varlets) e il batterista Gioele Pagliaccia. Grazie a una campagna di crowdfunding, gli Eterea hanno già prodotto e girato assieme a un manipolo di collaboratori il cortometraggio “Superposition”, basato su una piccola parte della sceneggiatura di Nordwalkers. I membri originali della band hanno partecipato attivamente alle riprese, occupandosi personalmente di regia, set dressing, riprese e produzione. La copertina è stata disegnata dall’illustratore Pablo Cammello.

Gli Eterea Post Bong Band è un gruppo musicale sperimentale italiano attivo da fine anni novanta, ma, dopo anni di sperimentazione, ha ufficializzato l’ascesa della propria carriera nel 2007 col concept album “La chiave del 20” (Wallace Records), scritto e realizzato assieme alla band hip-hop Uochi Toki, e premiato al PIMI come uno dei migliori venti album del 2007. Il gruppo, oltre ai concerti, organizza alcune performance chiamate Operazione Salsa Bianca, una serie di concerti abusivi di 45 secondi davanti ai chioschi dei panini tra Verona e Venezia.

Per l’occasione ci hanno rivelato 7 tracce che hanno ispirato a modo loro il progetto “Nordwalkers”.

Aphex Twin, “Ventolin”
I due chitarristi della band si sono conosciuti sulle note di questo disco. Pol De Lay aveva quindici anni e il suo interesse cominciò a spostarsi dai dischi della Harvest a quelli della Warp, con grande gioia del tastierista e beatmaker Gigi Funcis. In un brano dei primi Eterea, c’era una strofa rappata malissimo che faceva più o meno: “Cypress Hill e Aphex Twin, please no cover”.

Secret Chief 3, “Book T: Exodus”
Un brano perfetto per accompagnare i lunghi viaggi tra una data e l’altra, contando i chilometri che rimangono per arrivare in Francia, scaricare gli strumenti e aprire proprio un live dei Secret Chief 3. Il percussionista Rigon consiglia il canto collettivo: ha effetti benefici, soprattutto sui sognatori. Attenzione: questo progetto contiene elementi dei meravigliosi Mr.Bungle.

Splatterpink, “Status”
Questo gruppo bolognese ha cambiato la vita di molti musicisti, attirandoli nel buco nero dei ritmi sghembi. Il primo loro disco era cantato rigorosamente in italiano. Nell’ultimo invece, ci sono le tastiere di Funcis, che così ha coronato un suo sogno adolescenziale. Il cantante e bassista Diego D’Agata – citato anche in Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Brizzi – ha demolito il mondo tecnologico con un piccolo monologo in EPYKS (2009, Trovarobato).
Magia, ironia e talvolta una dolce cupezza: la musica del compositore americano pesca un po’ da ovunque e funziona quasi sempre, dando colore e profondità alle immagini. In questa particolare colonna sonora, si possono sentire influenze di chiaro stampo europeo, come è innegabile che una certa carta “alla Elfman” sia presente in molte melodie degli Eterea.
Primus, “Eleven”
Ascoltando Mentina, contenuta in BIOS (2013, Trovarobato) ma in realtà composta nei primi 2000, si può ritrovare quella passione nervosa per i controtempi. Il messaggio della band di Les Claypool era cristallino: fate il vostro a testa bassa nella maniera più estrema possibile. I non amanti del gruppo sostengono che i Primus abbiano composto sempre e solo la stessa canzone. Non è questo che fanno i geni?
Nessuno del gruppo conosceva i Trans AM, ma poi un recensore li citò come “evidente” fonte di ispirazione degli Eterea. Una volta ascoltato questo brano, abbiamo dovuto ammettere che si tratta del primo caso al mondo di influenza a entropia inversa. E la lacrimuccia scende anche senza bisogno di testi.
Quel video. Quella musica. Quel periodo. Nonostante l’elettronica che ascoltavamo di più fosse quella di Amon Tobin, Future Sound Of London e Squarepusher, l’impatto dei Prodigy fu devastante e ispirante: le barriere tra i generi, già sgretolate (se mai esistite), stavano venendo giù a blocchi sotto gli occhi di tutti. Mind detonator.