La Top 7 della settimana [#4, 2022]

Tante liti tra star questa settimana, ma anche un paio di graditi ritorni e un altro paio di nomi da tenere d’occhio.

7. Still Ill: Morrissey contro Johnny Marr, capitolo 2390409093

Intervistato dalla rivista Uncut per fare promozione al nuovo album ‘Fever Dreams 1-4’, Johnny Marr ha risposto all’immancabile domanda su una reunion degli Smiths dicendo che è in ottimi rapporti con tutti i membri della band ‘tranne uno’. Morrissey, letta l’intervista e colto il riferimento, ha risposto con una lunga lettera aperta in cui accusa l’ex-amico di fare clickbait col suo nome e chiede pertanto di non essere più nominato da lui nelle interviste. Moz aggiunge poi di non avere mai attaccato Marr che al contrario lo incolperebbe di qualsiasi cosa accada, e non risparmia anche una critica alla stampa britannica che attacca l’ex cantante degli Smiths qualsiasi cosa lui dica e che quando cerca qualcuno per gettare benzina sul fuoco trova Marr sempre pronto. ‘Smettila, siamo nel 2022 e non nel 1982’ ha concluso Morrissey lanciando una palla facile al suo avversario che ha ribattuto su Twitter facendogli presente che le lettere aperte sono fuori moda dal 1953 e che anche Trump lo ha capito, mentre il business delle fake news ‘fa così 2021’. Come ciliegina sulla torta, Marr ha poi aggiunto l’hashtag #makingindiegreatagain.

6. Autori e co-autori: Damon Albarn contro Taylor Swift

Damon Albarn è finito nel centro del mirino social per un’intervista con Mikel Wood del Los Angeles Times. In tema di scrittura dei testi, Wood cita Taylor Swift come eccezione alla regola dei musicisti moderni che puntano tutto su suono e immagine. Albarn risponde che non scrive lei i suoi testi, e quando Wood lo corregge facendogli presente che in realtà è co-autrice il cantante dei Blur insiste dicendo che ‘non conta, so cosa significa essere co-autori e c’è una bella differenza’, per poi aggiungere però che ‘non lo dice con disprezzo e che questo non significa che il risultato non possa essere parimenti buono’, citando il caso di Ella Fitzgerald che non ha mai scritto un testo in vita sua. A Taylor Swift comunque questa semi-rettifica non è bastata e ha quindi risposto con un tweet avvelenato: ‘Damon Albarn, ero una tua grande fan finché non ho letto questa cosa. Scrivo TUTTE le mie canzoni. La tua affermazione è completamente falsa e PARECCHIO dannosa. Non ti devono per forza piacere le mie canzoni, ma cercare di screditare il mio lavoro è una merda. WOW’. A sostegno della Swift intervengono sempre su Twitter i suoi collaboratori Jack Antonoff e Aaron Dessner dei National, oltre che il presidente del Cile (?!). E inevitabilmente viene chiesto un parere su Taylor Swift anche a Liam Gallagher, che non perde l’occasione per fare il consueto sarcasmo. Damon Albarn si è alla fine scusato dicendo che il suo discorso sul songwriting è stato trasformato in materia da clickbait ma non era sua intenzione essere offensivo nei riguardi della cantante.

5. Jeshi guarda in alto

Jeshi è uno dei rappers più chiacchierati del momento. Qui si avvale della collaborazione di Fredwave per il nuovo singolo ‘Another Cigarette’ che, promette, ‘un giorno canteremo a Glasto’.

4. Rock’n’roll can never die: Kevin Shields e Neil Young contro Spotify

Spotify è stato negli ultimi giorni oggetto di critiche curiosamente non relative ai soliti (e sacrosanti, per chi scrive) discorsi di royalties. Kevin Shields su Twitter si è detto insultato per aver notato che i testi delle canzoni dei My Bloody Valentine riportati non corrisponderebbero assolutamente a quelli originali e sarebbero verosimilmente stati estrapolati da qualche sito di testi online. Dopo qualche giorno la band ha misteriosamente cancellato il tweet. Più complessa la questione con Neil Young, che ha invece dato un vero e proprio ultimatum dal suo sito chiedendo a Spotify la rimozione del podcast di Joe Rogan o diversamente l’eliminazione del suo intero catalogo musicale, poiché nell’ultimo episodio del suo podcast il noto opinionista no-vax avrebbe contribuito a diffondere false informazioni sui vaccini. La richiesta di Young seguiva quella di circa duecento medici e virologi anch’essi contrari alla diffusione di quei contenuti. Spotify si è difeso dicendo che dall’inizio della pandemia hanno cancellato migliaia di podcast che facevano disinformazione in materia. Ma non quello di Rogan, forse perché coi suoi 11 milioni di ascolti e l’accordo con Spotify da 100 milioni di dollari risulta essere un investimento più redditizio della musica del cantautore canadese, che come da richiesta di quest’ultimo è stata rimossa e non è più disponibile sulla piattaforma.

3. L’ascesa di yunè pinku

Con un solo singolo uscito un paio di mesi fa, la giovane produttrice malese/irlandese yunè pinku ha già collaborato con Logic100 e Joy Orbison. Accompagnato un bel video animato e co-realizzato da Alice Aires, ‘Affection’ è il brano uscito in questi giorni che anticipa l’EP di debutto ‘Bluff’.

2. Earl Sweatshirt da Jimmy Fallon

Per promuovere il nuovo album ‘SICK!’ Earl Sweatshirt ha presentato da Jimmy Fallon il singolo uscito il mese scorso e intitolato ‘2010’.

1. Il ritorno di Denzel Curry

‘Quest’album è fatto di tutto ciò che non sono riuscito a darvi su ‘Ta13oo’ o ‘Imperial’ perchè avevo problemi di rabbia e depressione’. Lo ha detto Denzel Curry nel presentare il suo prossimo progetto, ‘Melt My Eyez See Your Future’, anticipato dal singolo ‘Walkin’ e da un surreale video fanta-western ambientato nel deserto.