[#tbt] Mike Patton, italiano vero

Il #tbt di oggi cade (quasi) nel giorno del compleanno di una leggenda vivente della musica. Il 27 gennaio di 53 anni fa veniva infatti al mondo, nella cittadina di Eureka, California, un artista difficile da incasellare sotto precise definizioni giornalistiche: Mike Patton, grazie alle infinite sfumature della sua voce ed una personalissima visione dell’arte, non ha mai smesso di cambiare identità con ogni pubblicazione discografica. Se forse la notorietà maggiore è arrivata in quanto frontman dei Faith No More, la carriera di Mike Patton parte verso la fine degli anni ’80 dalle prime demo di metal estremo con i compagni di scuola Mr. Bungle, passa per le folli sperimentazioni in un numero indecifrato di progetti e formazioni (Fantômas, Tomahawk, Dead Cross…), la composizione di colonne sonore (come La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano del 2010) e continua fino ad ora a suon di collaborazioni con i musicisti migliori e più eclettici in circolazione, da John Zorn ai Massive Attack, da Björk agli ZU.

Mentre molte riviste di settore in queste ore stanno celebrando il compleanno di Mike Patton attraverso la condivisione dei suoi dischi o raccontando alcuni dei mille episodi e leggende che costellano la sua vita (Consequence of Sounds ricorda di quando il nostro defecò nel succo d’arancia di Axl Rose durante un tour con i Guns N Roses), dalle nostre parti non possiamo che sottolineare il profondo legame che unisce Mike Patton e l’Italia, musicalmente e non solo. Sposato per molti anni con un’attrice italiana, ha vissuto a Bologna, o “Bulåggna”, come ha urlato dal palco in perfetto accento locale durante l’ultimo concerto in città con i Dead Cross. Questa lunga permanenza gli ha permesso non solo di approfondire la sua già vastissima conoscenza della storia musicale italiana, ma anche di parlare fluentemente la nostra lingua. Se è doveroso consigliare l’ascolto di un capolavoro come il disco Mondo Cane, frutto della collaborazione con Roy Paci e l’orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, in cui vengono coverizzate gemme della musica popolare italiana come Il Cielo in un stanza e Che Notte!, o il visionario Pranzo Oltranzista ispirato dai lavori di Marinetti, dobbiamo anche ricordare le sue divertentissime interviste in italiano, che dalle tv locali sono ricomparse nei meandri di Youtube. Due su tutte: nella prima del 2000 è a Jesolo in occasione di un concerto con i Fantômas, in cui parla del suo sogno di girare un videoclip tra i vicoli di Genova a bordo di un’Ape e della difficoltà di trovare musicisti che stiano dietro alle sue idee malate (“questa musica è un lavoraccio!”), nel secondo è a Bologna con i suoi Mr. Bungle, e nella breve chiacchierata tenta l’impossibile impresa di definire il genere musicale della sua band.

Bonus per gli stomaci forti: un incontro a tre tra Patton, l’onnipresente Red Ronnie e Letizia Moratti in occasione del Jazzin Festival del 2010. Buon compleanno Mike!

(Stefano D. Ottavio)

Foto di Mark Metcalfe