Claudia Calabresi Awards 2020

Nel 2020 la musica è stata l’eroe che forse non ci meritavamo, ma di cui tutti abbiamo avuto bisogno. Come è stato detto da più parti, forse solo eventi come una pandemia globale potevano farci capire l’essenzialità di questo “bene di lusso”. Qui il recap del mio 2020 senza concerti, ma soprattutto senza Primavera Sound.
In copertina: Simone Madrau ornato da palmette che guarda Kali Uchis al Primavera 2019. Su quel set ritorneremo più avanti.
Ndr, gli screenshot che leggerete sono tratti da un celebre gruppo Whatsapp dedicato alla musica e ai memi.

Top10 album

1. Tricky, Fall to Pieces
Un album viscerale, magnetico, misterioso. Ogni nuovo ascolto sarà sempre una nuova esplorazione, un’avventura tragica e commovente. Non è mai facile parlare di dolore senza mezzi termini. Le metafore di Tricky arrivano al cuore quanto i fatti di cronaca nudi e crudi che abbiamo ascoltato al tg ogni giorno.

2. Arca, KiCk i
Profetica. Il suo cammino travagliato è quello di chiunque abbia scoperto vivendo che ciò che si doveva essere agli occhi propri e degli altri non corrispondeva davvero a come ci si sentiva dentro: la rinuncia al pudore di Alejandra è uno scandalo benefico che ci riguarda tutti. Essere felici e postare nudes su Instagram>fingere di essere ciò che la società ti impone. Sempre.

3. Yaeji, WHAT WE DREW 우리가 그려왔던


Yaeji prosegue con un altro capitolo del suo intimo diario elettronico personale, scritto con suoni morbidi come un piumino e un abbraccio. E’ stato bello, nel primo lockdown, portare fuori il cane nel paesaggio desolato della città e avere lei a tenermi compagnia.

4. Sevdaliza, Shabrang
Nel videoclip di Rhode, Sevdaliza è un’astronave di fattezze femminili all’interno della quale si cela la Sevdaliza in carne e ossa. Shabrang è Sevdaliza stessa: un personaggio complesso, imponente, mistico, che non dimentica però il suo essere donna e che della sua vulnerabilità fa un vessillo.

5. Moses Sumney, græ
Un album che suona già come un classico del nu soul e il primo, nel 2020, a dare un’idea di come sarebbe stato il mood ibrido di quest’anno musicalmente e culturalmente gender-fluid, ricco più che mai di contaminazioni.

6. Fiona Apple, Fetch the Bolt Cutters
Il coraggio e la guerra quotidiani di chi è donna: Fiona ci scherza sopra, sussurra, scalpita, ulula come una banshee. Spudorata, incazzata, sincera come tutte dovremmo essere, nessun altro album racconta così bene il femminismo del 2020.

7. Yves Tumor, Heaven To A Tortured Mind


Da profana del rock ho capito persino io quanto di nuovo e di anticonvenzionale ci sia in Yves Tumor, dal Primavera del 2019 (lacrime) nel quale l’ho visto agitarsi sul palco invasato e, sembrava, con un’energia che gli avrebbe permesso di fare un live di ore e ore senza fermarsi un attimo a questo album che sembra ricalcare i contorni del suo corpo e proiettarli in una musica insolente e geniale almeno quanto i movimenti assurdi che gli ho visto fare quella volta.

8. Kali Uchis, Sin Miedo (del Amor y Otros Demonios) ∞


La voce di Kali Uchis ci guida in una mezz’ora di pink-latin-cameretta pop smooth e mai stucchevole, temperato da pezzi reggaeton più scuri. (Ne ho parlato qui poche settimane fa)

9. Mixing Colours, Roger & Brian Eno
Nel primo lockdown non riuscivo ad addormentarmi nel silenzio dei miei pensieri. Roger e Brian Eno mi hanno dato la buonanotte per settimane e settimane con questo delicato album minimalista, una serie di variazioni sul tema di una primavera al pianoforte fredda e solitaria.

10. W, Populous
Un’esplosione di freschezza, queerness, femminilità e desiderio di celebrazione di se stessə, con un cast eccezionale e sonorità latino-elettroniche che solo Populous padroneggia così bene in ambito nazionale e international. C’è la storia di qualcuno dietro a ogni pezzo, ma soprattutto un sound che riesce a farci ballare persino nel 2020.

Top10 EP

Anche se automaticamente squalificati dalle classifiche, gli EP usciti nel 2020 danno misura quanto gli album di quali potrebbero essere le tendenze del 2021 – e quali siano state quelle di quest’anno, naturalmente -. Elettronica lo-fi con Park Hye Jin, l’alter ego impronunciabile di Four Tet, un gioiellino di James Blake, i giovani e già grandi (t)rappusi JPEGMAFIA e Little Simz; si chilla con Channel Trees (un pezzo è addirittura in feat. con Tyler, The Creator) e si balla con SHYGIRL, figlia d’arte di Arca e Sega Bodega non ancora del tutto a fuoco col suo stile ma già di un certo livello. Olivia Dean potrebbe essere la nuova artista soul simbolo del 2021, come pure Q, ancora troppo sottovalutato dalla critica, se deciderà di puntare più in alto. E a chiudere questa veloce infornata c’è “La Vita Nuova”, il bellissimo EP avant e art pop di Christine and the Queens, tra suggestioni anni 80 e uno stile ispirato alle drag da cui viene il suo nome.

Li trovate tutti qui.

Tre album che sono usciti troppo tardi per entrare nelle classifiche

Ovviamente parlo di “We Will Always Love You” degli Avalanches, lungo, denso, complesso, godibile solo nell’ottica di un’esperienza totalizzante di ascolto – ma che ha anche dei difetti -. E poi “Man On The Moon III” di Kid Cudi, terzo capitolo di una saga che è sostanzialmente l’Harry Potter del rap. La musica di Kid Cudi è invecchiata bene e lui non ha perso il suo smalto. Anzi, decide di strafare e duetta con Phoebe Bridgers. Coraggio premiato: per me è uno dei pezzi dell’anno.
Ultimo ma non ultimo: “The Island” di Godblesscomputers, eccellenza italiana dell’elettronica.

Le 10 canzoni che ho ascoltato più ossessivamente mentre cercavo di non pensare solo al covid

last.fm (che non racconta fregnacce come Spotify ma che comunque in quanto a compulsività non mi fa fare una bella figura) segnala questi come i miei 10 pezzi 2020 più ascoltati:

1. Nonbinary – Arca (te pareva)
2. WHAT WE DREW 우리가 그려왔던 – Yaeji
3. Je t’aime encore – YELLE
4. WAKING UP DOWN – Yaeji (aridaje)
5. Throws Me Around – Tricky
6. Karaté – YELLE (la verità è che L’Ère du Verseau avrei dovuto metterlo in classifica e fare coming-out con il mio essere zarra dentro, non per niente sono cresciuta a pane e Shakira. Ma forse non sono ancora pronta, vediamo nel 2021)
7. THE TH1NG – Yaeji (e tre)
8. Fall Please – Tricky
9. IN THE MIRROR 거울 – Yaeji (…)
10. Cut Me – Moses Sumney

Frammento dalla mia lista di Natale 2005


Quindici anni fa avevo dodici anni e per l’appunto volevo “Fijación oral vol.1”. Sostanzialmente prevedibili gli sviluppi successivi che potete ascoltare nella playlistona dei miei pézzi e album prefe del 2020, tutta calibrata per essere ascoltata con la dissolvenza da dodici secondi di Spotify. Tanto ormai avete capito che ho dei problemi.

Buon Natale a tuttə.