Alla scoperta di Franek Windy: le 7 tracce del suo background musicale

Il 5 maggio a mezzanotte è uscita la prima ballad pank, scritta da Franek Windy. Si chiama rocknroll o meglio, ”la chiameremo rocknoll” proprio come dice il suo testo. Proveniente dallʼunderground musicale fatto da centinaia di concerti nei posti più rilevanti della penisola Italiana, oggi costretto a fermarsi, dopo una gestazione lunga due anni, ha avuto modo di ripercorrere il suo background musicale tramite 7 canzoni per presentare in maniera inusuale l’uscita di “rocknroll” su Collettivo HMCF.

1. YOY – “Reset” LINK
Probabilmente molti di voi non conoscono questa canzone o questo gruppo, ed è un vero peccato.
Il ‘self titled’ degli YOY è forse uno dei dischi che ho ascoltato di più l’inverno scorso e ne sono stato subito affascinato dall’eleganza e dallo stile. Dopo il loro ennesimo concerto è stato naturale chiedere a Lorenzo, la mente dietro questo progetto, di collaborare con me alla produzione di rocknroll e aiutarmi a coinvolgere anche Massimo, batterista sia degli YOY che attualmente di BIRTHH.

2. Frank Ocean, “White Ferrari” LINK
Abbiamo ascoltato spesso in studio questa canzone: ci interrogavamo dove andassero a finire quelle seconde voci, che giri strani stessero facendo e perché ci piacevano così tanto. Alla fine ci hanno dato un pò coraggio nella produzione della traccia e nella scelta di alcuni ‘errori’ che sono rimasti fino al master originale. Sono arrivato a ‘Blonde’ molto tardi rispetto alla sua uscita perchè quando c’è troppa attenzione attorno a qualche release non ne sono per niente attratto; sì, è uno stupido vizio che sto cercando di correggere. Oggi me ne pento, penso sia uno dei dischi più importanti degli ultimi 10 anni sebbene le radici da cui proviene Frank Ocean siano ancora lontane da me, e forse lo saranno per sempre .

3. Giovanni Truppi, “Pirati” LINK
Lo ammetto, non sono una grande appassionato di cantautorato italiano, della sua forma e regole ma non farò nomi di qualche ‘intoccabile’ perché probabilmente offenderei qualcuno. Nessuno però mi arriva come Giovanni Truppi: ho pianto diverse volte con la sua musica nelle orecchie e vedendolo dal vivo. Non ho mai cercato di copiare il suo stile e la sua scrittura, ma il mio desiderio è di poter arrivare a qualcuno come lui arriva a me; se dovessi parlare d’amore lo farei come lui , insomma. Ho apprezzato anche il suo ultimo disco ‘Poesia e Civilta’, nonostante sia stato motivo di discusisone tra alcuni miei amici più affezionati al Truppi scanzonato, tipo quello di ‘Pirati’.

4. Venerus, “Non ti conosco” LINK
Quasi due anni fa, dopo un concerto al Fanfulla, siamo stati ospiti a Misto Mame, una residenza artistica situata in San Lorenzo a Roma fondatrice, tra le altre cose della New Weird Italia (insieme ad altre bellissime pulsazioni magiche).
Appena sveglio ‘bevo’ un caffè, che rovescio quasi tutto sul divano, e mi accorgo di una scritta in nero con lo spray sul tetto del palazzo di fronte. Chiedo: ‘Cosa vuol dire Venerus?’. Qualche giorno dopo cerco questo nome su youtube, scopro questo pezzo e capisco tutto: probabilmente è l’artista che ci voleva in Italia. Mi insegna che posso essere qualunque cosa io abbia la voglia di essere. Apprezzo tutto quello che ha pubblicato finora, ma questo pezzo è stato davvero un colpo di fulmine.

5. FKA twigs, “sad day” LINK
Dire che questa artista mi abbia ispirato per scrivere ‘rocknroll’ è spararla grossa.
Ricordo solo che al Primavera Sound di Barcellona l’anno scorso eravamo molto stanchi, in procinto di tornare a casa ma io non riuscivo a muovermi, ero letteralmente paralizzato davanti alla sua performance. Stavo guardando un alieno e spero un giorno di poter essere un pochettino alieno anche io come FKA twigs. Ho sempre ascoltato molte artiste, tra le quali avrei potuto citare anche Bat For Lashes o non so, Angel Olsen…ma credo che lei rappresenti al massimo la libertà e complessità artistica che molte donne hanno in più rispetto a colleghi dotati di pisello.

6. Future Islands, “Beach Foam” (live) LINK
Ho scoperto i Future Islands completamente a caso sulla mio home di Facebook tanti anni fa, da uno di quei contatti metallari insospettabili. Ragazzi, non è tanto il gruppo che sì mi piace… ma il cantante. Ragazzi: Samuel Herring è un idolo, uno dei miei performer preferiti, ho cercato di portare parte della sua teatralità sul palco con me. Da quando l’ho scoperto anche la sua scrittura e le ‘sviste’ con la voce urlata hanno influenzato i miei pezzi. Ho sofferto quando cancellarono il loro concerto al Locomotiv (Bologna) anni fa, sono onesto, e questo video mi ricorda quello che ho perso.

7. Shlohmo, “Parties” LINK
Il disco che ho ascoltato di più negli ultimi sette o otto anni e non credo nessun altro album batterà questo record. Ritorno sempre a ‘Bad Vibes’, ritorno sempre qui, è un pò il cuore di tutto.
Puntualmente, quando qualcosa va male, questo disco e questa traccia in particolare fermano qualsiasi cosa intorno a me creando il vuoto per riparte. Anche silente influenza la mia scrittura e le mie scelte musicali: è il mio disco di riferimento.