Marrano e le 7 ispirazioni di “Perdere”: ascolta “Blue Whale”

A tre anni dall’album d’esordio “Gioventù Spaccata”, tornano ad affacciarsi sulle scene i
romagnoli Marrano e per celebrare l’uscita ci regalano in free download il brano “Blue Whale”.

Il secondo album del giovane power trio si intitola “Perdere”, registrato allo Stonebridge Studio di Cesena, in uscita il 16 marzo per Floppy Dischi e Altini Cose, con la copertina realizzata dal digital artist Piero Camanzi – God Is Offline.

“È un disco vero, sofferto, limato nelle sue sfaccettature finché lo ritenevamo giusto, senza mai snaturare la colonna portante che rimane sempre quella: la sincerità. Un disco potente e morbido allo stesso tempo, che speriamo arrivi alle orecchie di tutt*. Siamo molto felici e motivati a presentarlo ovunque”.
Lo presentano così, con parole sincere Andrea, Daniele e Nicola.
“Suonare forte, possibilmente fortissimo”.

Abbiamo chiesto ai Marrano le 7 ispirazioni di “Perdere”.
Ecco come le hanno descritte.

 

La Golf
La Golf di Dani è stata la prima ispirazione del disco, il pezzo è nato alla fine del primo tour, di lì a breve sarebbe stata rottamata. Quella macchina ci ha accompagnati dall’adolescenza, la usavamo per andare ai concerti e alle serate. Lì dentro è successo di tutto, ci è passato chiunque, affetti, persone a caso. Qualcuno non l’abbiamo più rivisto ma è rimasto lì dentro, ci è sembrata una cosa importante da raccontare, principalmente per il significato che ha per noi.  Esprime una sensazione semplice, come lo è anche la canzone.

Il mare
Da romagnoli, il mare è sempre stata una costante nelle nostre vite, soprattutto nelle albe trascorse tutti insieme. “Blue Whale” cerca di rappresentare un saluto all’adolescenza, la nostra. Quel limbo in cui ci si ritrova dopo una notte insonne, passata in spensieratezza, il sapore degli errori che in quel momento sanno di euforia e non di rimpianto. Il mare appartiene ad ognuno di noi, sempre che il mare possa appartenere a qualcuno.

Distacco
Negli ultimi due anni ci sono stati molti cambiamenti nelle nostre vite, trasferimenti di persone care, nuove convivenze e spostamenti all’estero. Ognuno di questi cambiamenti ha comportato dei distacchi, alcuni meno dolorosi di altri. Questo sentimento si è imposto con prepotenza nella creazione.

Tra questi eventi, il ritorno di Nicola, il nostro batterista, che dopo un’esperienza all’estero è tornato a suonare con noi. E da lì ci siamo accorti che difficilmente potrebbero esistere i Marrano senza uno di noi tre.

Ritrovarsi al solito posto
La sala prove per noi è un luogo sacro, dove tutto nasce. Nonostante sia uno spazio piccolo, ovvero un mero garage per auto, per noi è casa. Da qui tutto prende forma, acquisisce un significato. Suoniamo, sperimentiamo, scriviamo e registriamo. E così è stato anche per questo disco. E’ un punto fermo, inamovibile, dove riusciamo davvero ad essere noi stessi senza filtri. Ma è casa nel vero senso del termine, a volte ci troviamo anche a dormire per terra la notte dopo serate vivaci.

La dipendenza
Una sensazione che ci ha perseguitati durante la scrittura del disco e che credo sia percepita nelle canzoni. Racconta delle cose a cui ci dedichiamo in maniera ossessiva. A cui non possiamo fare a meno.

Estate
Abbiamo registrato il disco in piena estate. Una stagione strana per noi. Forse perché immaginiamo le nostre canzoni sempre un po’ tristi e depresse. Ma, in realtà, proprio questo contrasto e la fortuna di poter lavorare in studio con persone fantastiche ci ha portato nuove idee e stimoli, come l’utilizzo di piano e synth, mai utilizzati prima.

Sconfitta
Fa riferimento, ovviamente, al titolo del nostro disco “Perdere”. Ci piaceva racchiudere in una parola, o meglio in un verbo, una sensazione che a primo impatto appariva negativa. Ma l’abbiamo voluta interpretare come un modo di vedere le cose in maniera più leggera. Con il giusto peso. Ogni tanto accettare una sconfitta, una delusione, non è per forza una tragedia. Siamo abituati oramai ad un mondo di vincenti, di primi della classe. Ecco noi abbiamo provato a dire che non deve per forza essere così.