SEGA BODEGA, “Salvador” (NUXXE, 2020)

Salute mentale, alcol e romanticismo secondo Sega Bodega (che abbiamo scelto come artista del mese per la copertina di febbraio). Ed è arrivato nel giorno di San Valentino del nuovo decennio LP per l’ineffabile produttore irlandese di origini cilene cresciuto a Glasgow dopo anni e anni di collaborazioni, mix e remix, più o meno a galla o a tratti integralmente immerso nell’underground della città che lo ha adottato, Londra. La varietà culturale della scena sperimentale londinese ha dato linfa vitale al collettivo NUXXE, da lui fondato insieme alla cantante e DJ di South London Blane Muise aka Shygirl e le francesi Coucou Chloe, ormai icona fashion della scena sperimentale europea, e Marylou Mayniel aka Oklou, in questi giorni tornata alla ribalta con l’irresistibile “entertnmnt” scritta in tandem con un’altra giovane stella britannica, Mura Masa. Difficile trascurare il peso e l’influenza, in ambito artistico ed estetico, di Salvador Navarrete, classe 1992, che in questo album autobiografico, liricamente intimo, ma al solito colorato, vario ed eclettico, mette a nudo la sua personalità complicata e ai limiti della misantropia, come già anticipato da “U Suck”, uscita nel 2019, stesso anno di grazia dell’uscita di “BB”, una delle tracce migliori degli ultimi tempi scritta insieme all’amica Shygirl.

In “Salvador”, oltre a esplosive cacofonie pop destrutturate dal suo gusto UK bass, non mancano improvvisi svarioni melensi tra future R&B e emo-trap (“2 Strong, “Raising Hell”), ma sono sempre le produzioni a suonare sempre indiscutibilmente NUXXE per contemporaneità e un’ anarchia espressiva emotivamente altalenante, quasi bipolare (“Heaven Knows”, “Smell Of The Rubber”, “Calvin”).
Voci pitchate, beat ubriacanti e tracce che già lasciano il segno a un primo ascolto, come il secondo singolo “Salv Goes To Hollywood”, portando a un livello successivo gli intriganti esperimenti di Y1640, il progetto collaborativo di Sega Bodega e Coucou Chloe.

Non mancano alti e bassi, ma l’ambizioso “Salvador” mette ancora una volta in luce il talento di uno dei producer più originali e creativi di quella scena underground che sta influenzando come mai in passato le traiettorie dei fenomeni pop britannici.

80/100