Sembrano passati secoli quando PC Music era considerato un fenomeno underground. Ma inevitabilmente grazie agli exploit di Sophie e Charli XCX il collettivo 3.0 esploso in UK alla all’inizio dello scorso decennio è stato fagocitato dal fantastico mondo del mainstream. Spesso inconsapevolmente, tanto che nemmeno i suoi ascoltatori casuali ne sono tuttora consapevoli.
Era ineluttabile se consideriamo le melodie bubblegum e le ritmiche pericolosamente 90s dei produttori simbolo di quella scena, come Danny L Harle a A.G. Cook. Hannah Amond aveva poco più di vent’anni quando, introdotta nell’asettico e sconvolgente mondo iper-tecnologico di PC Music da un’altra vocalist simbolo del genere, GFOTY, era assurta alla gloria grazie al singolo “Pink & Blue”, uscito ormai nel 2013. Hanno fatto seguito altri sette singoli, con in mezzo un EP, “Soon I Won’t See You At All”, per fare diventare Hannah Diamond, la risposta hi-tech a Carly Rae Jepsen.
A ottobre la ventisettenne ha pubblicato un nuovo singolo, l’inebriante “Invisible” (prodotta proprio da A.G. Cook e da EASYFUN), per annunciare l’uscita del suo primo agognato LP di debutto, “Reflections”, il 22 novembre, naturalmente su PC Music.
Da vecchi affezionati al genere in cerca di buone vibrazioni e atmosfere positive in vista dell’inverno, ci è bastato per scegliere Hannah Diamond come artista copertina di novembre su Facebook e su Twitter.
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