Distopia post-sovietica e ricerca visuale, Tommy Cash in 7 video

Il visionario artista concettuale estone Tommy Cash che ha saputo regalarci nel giro di pochi anni uno spiazzante e irresistibile di “cyber-rap”, PC Music, techno e dance anni 90, arriva in Italia per due date che seguiremo da media partner con Radar Concerti, venerdì 22 febbraio al Circolo Magnolia di Milano e sabato 23 febbraio al Largo Venue di Roma.
“¥€$” uno degli album più originali del 2018 (leggi recensione) arriva dopo il promettente mixtape del 2014, “Euroz Dollaz Yeniz” e una decina di singoli folgoranti.
Dietro a Tommy Cash si nasconde un geniale ed eccentrico ragazzo di origini russe, ucraine e kazake nato nel 1991 in un distretto di Tallinn a netta prevalenza russa. Sono gli anni della dissoluzione sovietica e Tomas Tammemets racconta di essere cresciuto in un monolocale e di essere stato un ballerino e pittore prima di darsi al rap e all’uso sconsiderato di cannabis.
Buona parte del suo successo si deve alla qualità delle sue produzioni e delle sue collaborazioni: Charli XCX, Boys Noize, Amnesia Scanner e i producer simbolo del movimento PC Music come A. G. Cook, Danny L Harle, Hannah Diamond e Felicita.
Il resto lo fanno la sua estetica est-europea che rilegge non senza ironia i canoni del mondo fashion occidentale tra droghe, lusso, culto del denaro e streetwear e i suoi video, potenti, oltraggiosi, disturbanti. Mai furbi o consolatori. Un pugno nello stomaco solo in parte edulcorato dai toni sempre ironici e dissacranti dei suoi singoli.
Proviamo a ripercorrere la sua carriera attraverso 7 video che in cinque anni hanno riscritto l’immaginario concettuale di Tommy Cash e forse degli stessi anni Dieci, attraverso una composizione delle immagini e delle figure umane da arte moderna e un immaginario provocatorio e iper-contemporaneo.

1. Pussymoneyweed (2018)

Uno dei capitoli più riusciti dell’affascinante e disturbante distopia firmata Tommy Cash. In questo caso non sono solo le immagini a essere forti ed eloquenti, ma anche il messaggio. I protagonisti del video, tra balletti marziali e le consuete contorsioni sono lontani dai canoni di bellezza patinata, hanno subito gravi amputazioni o si muovono mostrando con fierezza le loro disabilità. Avanti anni luce.

2. Winaloto (2016)

Un altro sinuoso e straniante tripudio di contorsioni e parti del corpo umano montate in maniera morbosa e alienante. Un’orgia post-sovietica 3.0. diretta dall’allucinata mente di Tomas che fa presto il giro del web e del mondo e contribuisce ad accrescerne il meritato hype.

3. X-Ray (2018)

Il brano in cui Tommy fa scontrare grazie alla produzione di Danny L Harle i toni della PC Music con l’hardcore techno è accompagnato da un video co-diretto da Anna-Lisa Himma da spot Gucci ambientato in un bizzarro e distopico raduno di invasati yoga.

4. Surf (2017)

Dalla memorabile scena d’apertura del mega-condom che si infila in un palazzone sovietico a quella del treno che finisce la sua corsa tra le gambe di una modella, il video realizzato sempre al fianco della fedele collaboratrice Anna-Lisa Himma, è una torbida sequenza di immagini da highschool americana rivisitata nei peculiari scenari sovietici retro-futuristi tipici della sua estetica.

5. Little Molly (2018)

Il video di una delle tracce più trap della sua discografia, prodotta da A.G. Cooke e Felicita, è un fotoromanzo freak e grottesco, un inquietante ritratto di famiglia dove il trasformismo di Tommy si esprime all’ennesima potenza. Da figlia a sposo a sposa in un quadretto disturbante molto Aphex Twin, come idea di base.

6. Leave Me Alone (2015)

Tomas riporta nella sordida e grigia realtà periferica dei suoi luoghi d’origine. La potenza delle sue immagini e della fotografia è ancora realistica, a tratti iperrealistica, ma l’impatto e l’evoluzione della sua ricerca è già alla luce del sole.

7. Euro Dollaz Yeniz (2014)

In uno dei suoi primissimi lavori visuali, diretto dal collettivo olandese Propaganda, Tommy Cash trasporta gli stereotipi gangsta dei video rap occidentali nei paesaggi da malavita post-sovietica. Senz’altro uno dei prodotti ancora acerbi e meno innovativi, ma provate a pensare se uscisse oggi in Italia un video del genere.