DUSTIN WONG, TAKAKO MINEKAWA, GOOD WILLSMITH, “Exit Future Heart” (Umor Rex, 2018)

Dopo il grande entusiasmo per “Are Euphoria” (Thrill Jockey Records, 2017) le mie aspettative nei confronti di questo disco erano sicuramente alte, ma hanno trovato la debita giustificazione nella grande qualità del risultato di quella che definirei una serie di circostanze fortunate. Vale la pena presentarli: Dustin Wong e Takako Minekawa sono un duo di musicisti di base a Tokyo in Giappone e con un approccio nella musica psichedelica le cui composizioni si possono ascrivere alla musica art pop e al minimalismo concettuale e una certa forma di ambient e che è in qualche modo una ripresa di una tradizione largamente diffusa nella musica “alta” giapponese e che poi si giustificò in una sua esplosione a livello popolare alla fine degli anni settanta (e che ebbe ovviamente tra i suoi principali esponenti, Ryuichi Sakamoto e i suoi Yellow Magic Orchestra).

Parlare nel loro caso di una “world music” nello stile di “Neo Geo” e “Beauty” non è quindi del tutto sbagliato a livello concettuale, anche se chiaramente siamo davanti a qualche cosa di diverso e i suoni vanno inseriti in un contesto di ricerca sperimentale differente e influenzato da componenti drone e estatiche in una dimensione “dreamy” molto particolare. Le richiamate circostanze vogliono il duo qui incontrarsi in una notte magica a Chicago presso i Black Knoll Studio di Chicago con i Good Willsmith di Doug Kaplan, Maxwell Allison, Natalie CHami e dare luogo a una mitica session che poi è diventata questo dischetto intitolato “Exit Future Heart” e pubblicato dalla Umor Rex ovviamente sotto la supervisione del “magister” Rafael Anton Irisarri. Inutile dire che tutto quello che ho nominato faccia parte di esperienze sonore che negli ultimi anni siano qualche cosa di veramente eccezionale.

“Exit Future Heart” è un disco che si potrebbe definire di musica minimalista sperimentale, ma che ha anche una sua vena pop cosmica e che non potrà che convincere ogni giusto ricercatore di nuovi suoni bellissimi.

 

83/100

(Emiliano D’Aniello)