La Top 7 della settimana (#2, 2018)

OK, questa di gennaio non è in genere la migliore settimana dell’anno. Siamo più grassi, abbiamo l’influenza e la primavera è lontana. E poi in questi giorni, già da due anni, facciamo intensamente i conti con l’assenza di David Bowie. Ma il bello della musica di questi momenti è che pur portandosi appresso tutto questo peso, suona vitale e forte. E questi sono solo alcuni esempi.

 

#7. La stiamo facendo “sporca”: alla 7 c’è Justin Timberlake.

Perché, essenzialmente, “Filthy” è un funk robotico che funziona. Tra gli ingredianti ci sono i riferimenti a decenni  passati e il supporto di suoni contemporanei. Il video è una bella baracconata ma perché non buttarci un occhio?

#6. Gli MGMT fanno tre su tre.

“Hand It Over” è il terzo estratto del quarto disco del duo (di prossima uscita). Pollice in alto come per gli altri singoli. Tre pezzi abbastanza distanti tra loro, nei quali l’approccio psych è  associato ad elementi altri. Qui, per esempio, c’è quel magone chill utilizzato anche dagli ultimi Tame Impala.

#5. Un Car Seat Headrest vecchio. Anzi, nuovo.

Quando si dice “rimettersi in discussione”. Lìalbum “Twin Fantasy” è del 2011, però Will Toledo lo riprende in mano, lo risuona e lo registra come nuovo. Se i vecchi Car Seat Headrest incontrano i nuovi c’è di che gioire. Questo è il video di “Nervous Young Inhumans”.

#4. I Belle & Sebastian a rate.

Una trilogia di EP. Questo il formato scelto dai Belle & Sebastian per la pubblicazione di “How To Solve Our Human Problems”. In “The Same Star” è la voce di Sarah Martin a fare da protagonista. Per il resto è un altro brillante esempio di  pop d’esperienza e chorus dal sapore sixties.

#3. Con Cosmotronic finisce la settimana e inizia l’anno.

Più abbondante dei lavori precedenti (15 tracce), più ballabile, più bello dei singoli fin qui condivisi. Con la cassa, da club e in italiano. Un disco dove more is more e di cui, probabilmente, parleremo tutto l’anno. Bravo Cosmo.

#2. Tune-Yards da colpo al cuore.

“I Can Feel You Creep Into My Private Life” è il quarto album di Merrill Garbus e ormai è alle porte. Il nuovo estratto, “Heart Attack” convince ancora più dei precedenti. Oltre ai consueti colori e ai frammenti ricomposti c’è quel sapore soul tinged che fa innamorare.

#1. David. Nel senso di Byrne.

Sulla vetta non può che esserci questa intersezione magnifica tra immagini pop e movimenti jazzati. “We’re only tourists in this life. Only tourists but the view is nice”, canta. I fiati quasi come in “Blackstar” di Bowie. Per ripartire da lì e andare avanti.

(Marco Bachini)