Way Out West 2017: la top 7 dei nuovi act svedesi


Il cartellone del festival di Göteborg anche quest’anno si presenta molto eterogeneo e ha tra i suoi headliner Lana Del Rey, Frank Ocean, the xx, ma anche roba più festaiola, come Major Lazer, Migos, Young Thug, Mac DeMarco, Tycho oltre alla solita nutrita schiera intergenerazionale di artiste di ogni genere, vedi Feist, Angel Olsen, Regina Spektor.
Giunto alla sua undicesima edizione, il Way Out West si terrà ancora una volta nel suggestivo parco Slottsskogen nel cuore dell’area più dinamica della città da giovedì 10 a sabato 12 agosto, e lascerà spazio negli aftershow dello Stay Out West ai diversi club e spazi che animano la città scandinava.
Nel segno dell’eterogeneità e della completa apertura mentale, si svaria tra big in giro per l’Europa quest’estate, nomi clou della scena electro-pop, hip hop e band emergenti della scena nordamericana e svedese.

Tra i punti di forza del festival l’atmosfera molto tranquilla e giovane, il pubblico modaiolo ma educato e rispettoso, la vicinanza tra gli stage: i due maggiori, Azalea e Flamingo, sono uno di fronte all’altro, il palco elettronico curato da Red Bull Music Academy, il Dungen, è a 5 minuti di passeggiata tra sentieri e laghetti, il tendone Linné a pochi passi dagli stage principali. E poi ancora, i ritmi, molto rilassati e vacanzieri, i numeri relativamente contenuti dei presenti (puoi farti un’idea riguardano i nostri report delle ultime edizioni) e la buona qualità del cibo, benché assolutamente vegano e non proprio economico per i nostri redditi medi, così come l’alcol (prezzi da grande città italiana) che è consumabile solo in alcune grandi aree ben delimitate, per via di alcune regolamentazioni sul consumo di alcolici nei parchi pubblici svedesi.

Le venue scelte per lo Stay Out West sono il confermato spazio industriale del molo Bananapiran, lo storico club della città, il Pustervik, l’adiacente Folkteatern e il Rondo, dalle parti di Liseberg, il parco dei divertimenti più antico del paese.
Non mancheranno ovviamente dei nomi di culto di quella scena svedese che un decennio fa vi raccontavamo nella nostra rubrica Ikea-Pop (Jens Lekman, The Radio Dept., Frida Hyvönen, El Perro del Mar, Shout Out Louds) e altri fenomeni più recenti come Oskar Linnros, Jonathan Johansson e Lorentz. Qui però proviamo a segnalarvi sette novità della ricchissima scena musicale svedese che saranno presenti al Way Out West dal 10 al 12 agosto e che cercheremo di non perderci.

1. Yung Sherman

Dungen – sabato 12 agosto (h. 14.00)

Parte del collettivo Sad Boys insieme a Yung Lean e Yung Gud che ha trasformato la Svezia in uno degli epicentri musicali di questo peculiare movimento rap/trap fatto di una cura ossessiva delle ultimissime mode street e di toni e liriche molto emo e negative, il giovane producer lavora anche con la crew Gravity Boys ed è stato uno degli artefici del successo di una delle nuove icone della musica svedese che vi abbiamo presentato nello speciale del 2016.

2. Kornél Kovács

Dungen – giovedì 10 agosto (h. 21.00)

Per chi segue la scena elettronica europea, non si potrà assolutamente parlare di nome nuovo. Cresciuto con la passione per la musica rave e la drum’n’bass degli anni Novanta il trentaduenne producer di origini ungheresi titolare insieme ad Axel Boman e Petter Nordkvistdel di Studio Barnhus, proverà a scaldare i cuori del palco Dungen prima (e durante) lo show di Frank Ocean.

3. Sabina Ddumba

Flamingo – venerdì 11 agosto (h. 15.20)

L’anima multietnico della Svezia e delle sue grandi città sta diventando uno dei valori aggiunti delle migliori novità della sua scena musicale. I tempi delle band indie pop molto bianche e anglosassoni che hanno spopolato nello scorso decennio sembrano davvero lontani. Tra i tanti nomi di punta di questo “filone” non si può non menzionare la ventitreenne di origine ugandese. Sesta di otto fratelli, ha già ottenuto due dischi di platino e propone un soul/R&B molto contemporaneo e attuale, non privo di rimandi alla tradizione musicale del suo paese d’origine.

4. Anna Kohlin

Dungen – venerdì 11 agosto (h. 13.30)

Su di lei si trova veramente poco, soprattutto sui social, ma chi ha avuto modo di presenziare ai suoi set, racconta di ottime selezioni, profonde e avvolgenti. Cresciuta in una famiglia molto dentro la musica, la giovane dj di Stoccolma sta diventando uno dei nomi più ambiti della scena elettronica della capitale.

5. Tove Styrke

Linné – giovedì 10 agosto (h. 18.45)

I talent esistono anche in Svezia, la qualità delle produzioni è molto diversa da quello cui siamo abituati dalle nostre parti. Ai tempi di Swedish Idol aveva 18 anni, ora ne ha 26 e grazie al nuovo singolo “Say My Name” sembra pronta al grande salto.

6. Josefin Öhrn + The Liberation

Folk – sabato 12 agosto (h. 1.30)

Le chitarre occupano uno spazio sempre meno rilevante al WOW, non solo in ambito headliner. Eppure non possiamo che segnalarvi la presenza in cartellone, in uno show notturno al Folk che si preannuncia a dir poco ipnotico: atmosfere torbide, retrogusto kraut per una proposta psych mai banale e imprevedibile, come ha già dimostrato insieme alla sua band nei prestigioso festival di genere, l’Eindhoven Psych Lab e il Liverpool International Festival of Psychedelica. Il loro ultimo lavoro è uscito su Rocket Recordings.

7. Sandra Mosh

Dungen – venerdì 11 agosto (h. 22.00)

Di anno in anno, sembra crescere la voglia di ballare nel palco più piccolo e sacrificato dei quattro. La giovane ma navigata dj di Mosh Musik, fa anche l’attrice, ha esordito in Boiler Room nel 2014 e vanta apparizioni ad alcuni dei maggiori festival underground europei, con un set anche al Sonar. Tra techno e house, è difficile capire dove andrà a parare, molto dipenderà dall’orario e dalla risposta dei presenti, che al Dungen è un po’ un incognita per le sovrapposizione con gli artisti più attesi dei main stage: lei purtroppo salirà sul palco allestito da Red Bull Music Academy durante the XX, Major Lazer e Sampha. Si merita il nostro in bocca al lupo.

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