[MdC] Il pompino che cambiò il giornalismo per sempre

Parte oggi l’appuntamento mensile con un contenuto di Mangiatori di Cervello, per approfondire qualcosa di “altro” rispetto ai “soliti” contenuti kalporziani con lo stile e la visuale inconfondibile di MdC.

Sabato, 17 gennaio 1998. Matt Drudge, direttore, fondatore e articolista del blog ed aggregatore di notizie Drudge Report, preme invio sulla tastiera del gigantesco Packard Bell che gli aveva regalato quasi una decina d’anni prima suo padre. Rob Drudge era un dipendente governativo e aveva voluto regalare uno di quei nuovi personal computer a quel suo figlio un po’ strambo con la passione per il giornalismo.
Rob, infatti, non poteva sapere che già da qualche anno le due passioni di suo figlio, quella per i computer e quella per il giornalismo, avevano cominciato ad intrecciarsi.

Matt Drudge

Matt Drudge

Nel 1992 avevano fatto capolino online, con alterne fortune, USA Today e il Wall Street Journal. Da allora era stato un viavai di giornali, giornalini, blog e blogghettini, tutti intenti a tentare la sorte.
Matt Drudge, dicevamo, preme invio e manda una newsletter agli abbonati del suo giornale. Cosa diceva quella mail?

Facciamo un passo indietro: a quanto pare, Newsweek aveva messo in standby il proprio reporter Mike Isikoff, che aveva intercettato lo scoop più importante della sua carriera, in attesa di ulteriori prove. Il report parlava di diversi incontri “privati” fra il presidente Bill Clinton e la ventritreenne stagista MonicaLewinsky, direttamente nello studio ovale, dove i due si intrattenevano nella pratica sessuale preferita dal Presidente: la fellatio.
Proprio così: pompini alla Casa Bianca. Una scandalo di proporzioni planetarie!
L’informazione circolava da un po’ negli ambienti giornalistici, ma nessuno aveva “osato” pubblicare quella notizia così scottante, in attesa di conferme.
Ma Matt Drudge aveva rotto quella catena di silenzi. Quello che non sapeva era che quella notizia aveva una potenza deflagrante, non solo per la politica americana.

Bill Clinton e Monica Lewinsky

Bill Clinton e Monica Lewinsky

Non appena la bomba del Sexgate (ironico nome affibbiato alla vicenda, dall’unione fra sex e Watergate, lo scandalo della politica americana in cui rimase impelagato Nixon) uscì dall’ufficio di Drudge, tutti i giornali d’America cominciarono la corsa per colmare il “buco” aperto da Matt, per la maggior parte con servizi incompleti e fallaci.
Il Newsweek, ormai bruciato completamente sul tempo (non aveva neanche un sito proprio!) fu costretto, mestamente, due giorni dopo, a pubblicare il report completo di Isikoff sul sito del Washington Post, appartenente allo stesso gruppo editoriale. Totalmente inutile.

Senza volerlo, quel blogger un po’ svalvolato col computer regalato da papà aveva cambiato il giornalismo per sempre.
Il giornalismo d’inchiesta da carta stampata, in stile Watergate, stava morendo, insieme ai suoi tempi di verifica e controprova.
Con l’avvento di internet, non c’è più tempo: i giornalisti si trasformano in una muta di cani colti da feeding frenzy, una frenesia famelica che acceca la ragione. Il giornalismo diventa ossessivo, pettegolo e capace di dare adito a voci incontrollate.
Perché? Non c’è più tempo, il mondo va di fretta. È il web, bellezza, devi fartene una ragione.

Da qui, 17 gennaio 1998, sarà internet a dettare l’agenda degli argomenti da trattare, e non più i giornali, la tv o le agenzie. Semplicemente, gli altri media non possono tenere il passo: è la rivoluzione copernicana del giornalismo.
E pensare che tutto nacque da una tresca fra il presidente degli Stati Uniti e una ragazzetta!

P.S. Il Sexgate portò Bill Clinton all’impeachment: accusato di mettere a tacere i suoi collaboratori per non diffondere lo scandalo e di falsa testimonianza, salvò il mandato sul rotto della cuffia grazie ai voti dei democratici. Oggi è un simpatico first lady che ogni tanto scrive qualcosa di divertente su Twitter.
Monica Lewinsky, dopo anni di oblio, adesso è attivista contro il bullismo, in particolare quello online. Ha recentemente preso parte alle famose conferenze TED Talk per parlare della sua vita.
Mike Isikoff è tuttora un apprezzato editorialista di Newsweek.
Matt Drudge, dopo alcune comparsate in tv e in radio, dovute alla fama datagli dal Sexgate, è caduto nell’anonimato.

(Antonino Giurdanella)

mangiatori mdc

a cura di www.mangiatoridicervello.com

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