Per la prima volta un italiano è messo sotto contratto da Captured Tracks, la label di Brooklyn che ha plasmato come poche la rivisitazione contemporanea delle sonorità post-punk, wave, jangle-pop e lo-fi. Si pensi a nomi come Wild Nothing, Blank Dogs, DIIV, Mac DeMarco o a The Soft Moon, il progetto che l’ha accolto negli ultimi anni come batterista. Matteo Vallicelli, classe 1987, di Forlì, oggi attivo anche nei Death Index insieme a Carson Cox (Merchandise), Charles Rowell (Crocodiles) e Marco Rapisarda, si era già fatto notare nella scena indipendente italiana come membro di diverse formazioni punk, tra cui Smart Cops e Wildmen.
Di stanza a Roma e poi, dal 2013, a Berlino, ha iniziato a esplorare l’uso dei synth e delle drum machine, prima di annunciare a sorpresa il suo esordio solista su Captured Tracks. “Primo” uscirà il 3 febbraio 2017 ed è anticipato da “Michelangelo”, suite sintetica, ipnotica e introspettiva dal gusto analogico d’annata.
A gennaio seguirà in tour in Europa uno dei guru dell’elettronica mondiale come Trentemøller.
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