La Danimarca, per chi non lo sapesse, è il paese del “di solito” e “di solito” il lunedì non è giorno per uscire alla sera: dal giovedì alla domenica si, si può uscire, ed infatti i calendari dei locali presentano sempre almeno un gruppo mediocre danese da andare a sentire e così, di solito, la musica di qualità viene spesso relegata in giorni non mainstream.
Ma siccome, per fortuna, il disolitismo danese non mi si è ancora attaccato, ho avuto il piacere di condividere con una manciata di ribelli la musica dei Black Mountain, reduci, purtroppo, del furto dei loro strumenti durante la tappa di Göteborg proprio in apertura del tour.
Nonostante l’attrezzatura un po’ rimediata grazie alla gentilezza di band locali, sono riusciti a mantenere la promessa di un concerto “fucking loud”: volumi pazzeschi in un locale semi-vuoto, i bassi arrivavano a far vibrare lo stomaco.
In tour per promuovere il loro nuovo album “IV”, la scaletta si è ovviamente focalizzata sui nuovi brani, molto, molto dilatati e musicalmente prolissi, talmente tanto che spesso, come altri tra il pubblico, la mente vagava altrove in attesa di un pezzo dal più rockeggiante “Wilderness Heart” che riacchiappasse l’attenzione.
Forse anche la quasi totale assenza di interazione col pubblico non hanno giovato a rendere più coinvolgente la serata, che si è conclusa relativamente presto ma con la sensazione di averne avuta abbastanza: peccato, perchè i Black Mountain sono un gruppo decisamente solido musicalmente, ma questa volta non hanno completamente convinto sul palco.
(Francesca Garattoni)
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