RoBOt Paths #2, Palazzo Re Enzo, Bologna, 21 Settembre 2016

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L’ultima volta che avevamo sentito parlare del RoBOt il festival di musica elettronica per eccellenza a Bologna –  era appena uscita la notizia del debito di svariate migliaia di euro creatosi con l’ultima edizione. Gli organizzatori avevano poche possibilità di fronte, tra cui quella, per nulla scontata, di ripartire da zero. La serata di mercoledì scorso, RoBOt Paths #2, è stato per l’appunto il secondo appuntamento in preparazione del weekend che, nella prima metà di ottobre, decreterà la vera ripartenza del festival elettronico bolognese.

Ricominciare, quindi: non è facile e il RoBOt ci prova eseguendo, come dicono loro stessi, un reboot: la sequenza di riavvio del computer in seguito ad azioni che hanno compromesso la stabilità o le prestazioni della macchina.
Per farlo chiama per questa serata due eccellenze italiane dell’elettronica, Go Dugong e Godblesscomputers, oltre al quartetto trip-hop di SUZ e i Moodwel.

La serata, purtroppo, non parte al meglio per colpa di un aperitivo discretamente povero: colpe imputabili comunque al partner gastronomico del RoBOt per la serata, JustEat.  Ci si dimentica tutti dello stomaco vuoto pochi minuti dopo: è ora di iniziare a ballare, nell’incredibile cornice di Palazzo Re Enzo, uno dei luoghi in cui il festival è ormai di casa da svariati anni.

Sotto il punto di vista più importante e cioè quello musicale, invece, il festival convince già da adesso: impeccabili i dj set di Go Dugong e Godblesscomputers, che ci portano prima nell’universo della cumbia e dopo in un viaggio tra hip-hop, beat reggae e classici funk e soul. Il secondo dei due, in particolare, si sposta dalla voce calda di Ms. Lauryn Hill a Kendric Lamar e Anderson. Paak, mixando in mezzo i Beastie Boys.

Giù in cortile, il quartetto di SUZ aggiunge al piatto il suo trip-hop insieme ai Moodwel, gli esordienti della serata: un duo chitarra e synth che con loro ambient tengono col fiato sospeso il pubblico non prettamente danzereccio.

Non ci si ferma mai. Non c’è attimo di pausa, è tutto un unico respiro elettronico dalle 20:30 all’1, quando la serata finisce ed è ora di tornare alla realtà di Bologna e del silenzio della sua notte. Un inizio sicuramente positivo per RoBOt e il suo reboot, in attesa dell’evento vero e proprio, in programma tra meno di un mese (qui trovate le prime info sulla line-up).