La Top 7 della settimana (#19, 2016)

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Che lo vogliato o no, la settimana appena trascorsa (come poi anche la precedente) è stata caratterizzata da “A Moon Shaped Pool”, il nuovo disco dei Radiohead (a proposito, qui c’è la nostra recensione). Se siete ancora invischiati nel vortice orchestrale di Yorke, Greenwood e soci e volete uscirne, ecco qui sotto cinque modi per provare a farcela.

#7. Minor Victories, “Breaking My Light”

Ogni volta che storcete il naso a pensare al concetto di “supergruppo” pensate ai Minor Victories: a quanto pare Rachel Goswell degli Slowdive, Justin Lockey degli Editors, Stuart Braithwaite dei Mogwai, e James Lockey degli Hand Held Cine Club hanno in serbo un gran bell’album. Dopo “A Hundred Ropes“, “Folk Arp” e “Scattered Ashes” ora è il turno di “Breaking My Light”. Livello molto alto.

#6. Air, “Indian Summer”

Gli Air arabeggianti come ve li immaginate? Il due francesi hanno infatti da poco pubblicato una traccia che sarà contenuta in “twentyears“, il loro primo best of: si chiama “Indian Summer” e ha fortissime influenze orientali.

#5. Oscar, “Good Times”

Ci aveva convinto al primo singolo “Sometimes”, Oscar. Oggi esce il suo debutto discografico “Cut & Paste”, un titolo che racconta molto del suo stile postmoderno di interpretare il pop: nel suo vocione si sentono gli echi di Jarvis Cocker e Stephin Merritt, e nel suo sound tutto la migliore tradizione indie e jangle-pop. Qui sotto l’ultimo video “Good Things”. Well done, Oscar.

#4. James Blake feat. Bon Iver, “I Need A Forest Fire”

Il tanto atteso nuovo disco di James Blake è finalmente uscito, e forse è un po’ più difficile da digerire rispetto a quello che ci aspettavamo. Uno dei punti migliori di tutto “The Colour In Anything” è sicuramente questo pezzo, nato dalla collaborazione del talentuoso inglese con Bon Iver.  Anche il video merita.

#3. Julianna Barwick, “Same”

È da poco uscito il suo ultimo album su Dead Oceans e se l’avete amata in passato, le vorrete ancora più bene. Julianna Barwick continua il suo percorso peculiarissimo con stile ed eleganza, e anche l’ultimo video lo conferma. Magnetico.

#2. Goat, “I Sing In Silence”

Sono tornate le capre psichedeliche svedesi, con un pezzo solare e più vicino al pop rispetto a tutti quelli che l’hanno preceduto. Sostanzialmente, proprio quello che ci voleva.

#1. Jessy Lanza, “Oh No”

Si sarebbe meritata il posto nella nostra cover artist di maggio, se non fosse uscito a sorpresa il nuovo album dei Radiohead – e ubi marior… In ogni caso vi consigliamo di non perdervi questo disco. Si chiama “Oh No” e Piero Merola l’ha riassunto così: “il futuro del pop elettronico”.