[#tbt] Thirteen: il segreto power pop meglio custodito

thirteen

Thirteen – Luglio 1979 – Regents Park, Londra
Foto di Mj Wilson: Mark Ferrick, Nigel Harding, Ian Mckean, Jimmy Hyatt

La Sing Sing Records, etichetta americana specializzata in ristampe di dischi new wave/ punk/ power pop, nel 2014, solo un anno fa, ripubblicava l’unico 45 giri dei Thirteen, gruppo di Mark Ferrick, musicista originario della costa nord di Chicago ma di base a Londra nella seconda metà degli anni settanta. Si tratta di un’opera di recupero lodevole, non del solito raschiamento della soffitta polverosa di vinili o di registrazioni dimenticate tra gli acari degli scaffali. È andata così: non molto tempo fa la casa discografica newyorkese trova su youtube alcuni brani dei Thirteen, caricati da Mj Wilson (fotografa e fidanzata all’epoca di Ferrick), ed entra in questo modo in contatto con la famiglia dell’artista. Rivive quindi, dopo anni, la storia sfortunata di Ferrick e del fratello batterista, Jim. Tutto o quasi succede nel biennio 1977-1978 a Londra, dove i due giovani ragazzi americani si trasferiscono. Inizialmente si chiamano Axis e, accompagnati dai chitarristi Richard Johnson, Ian McKean e dal bassista Mick Silver, fanno una serie di concerti in giro per il Regno Unito. Nonostante sia il 1977, non suonano molto punk, tutt’altro: le sonorità del gruppo risentono ancora di influenze glam-rock, sono tendenzialmente pre new wave. E così a poco vale, nel mese di dicembre, modificare il nome in The Tumblers per cercare di esserlo, più punk. A inizio 1978 cambiano formazione – Johnson e Silver lasciano la band – ed iniziano a farsi chiamare Thirteen e in estate vogliono entrare in studio per registrare qualche brano, se non fosse che Jim Ferrick muore in un incidente motociclistico. Mark, forse anche per onorare la memoria del fratello, decide di continuare con la musica, sostituisce Jim alla batteria ed, insieme a Ian Mckean (chitarra), Nigel Harding (basso), registra e co-produce con l’aiuto di Phil Cordell alcuni pezzi, quattro per l’esattezza – “Your Love is Hot”, “Stoned Cold Sober”, “Girls Aren’t the Same” e “Teddy Boy”- ma solo due di questi vengono poi pubblicati in Europa dalla EMG Records e dalla RCA : la splendida “Girls aren’t the same”, una vera gemma power pop, con un una melodia killer e la giusta energia. E l’ottimo lato B, “Teddy boy”, una virata rock’n’roll con, in primo piano, la chitarra ruggente di McKean che in seguito suonerà nei Twenty Flight Rockers e nei Balaam & The Angel. I Thirteen, invece, non incideranno più niente ma avrebbero avuto il potenziale per sfondare e far impazzire ogni amante del power pop. Evidentemente il destino è cieco e ci ha visto male.

(Monica Mazzoli)