[#tbt] Eric’s Trip: la gioventù noise pop canadese

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Anno 1988: esce “Daydream Nation”, sesto album dei Sonic Youth, storico gruppo noise newyorkese anni ottanta/novanta. Tra i brani in scaletta anche “Eric’s Trip”. Che due anni dopo, nel 1990, diventa il nome di un gruppo canadese, formato da quattro musicisti della scena di Moncton, New Brunswick, Canada: Rick White e Chris Thompson (entrambi chitarristi), Mark Gaudet (batterista, poi sostituito da Ed Vaughan) e Julie Doiron-Clayton (bassista). La scelta della nome è casuale ma alla fine riassume alla perfezione lo spirito della band: adolescenti con una chitarra in mano e la voglia raccontare se stessi: emozioni, delusioni e amori finiti male. Chiamarsi Eric’s Trip è un’ingenuità dettata dalla giovane età, White racconta che il nome nasce a caso, quasi per gioco: viene scelto sfogliando una lista di titoli di vecchi album e canzoni. E a un certo avrebbe voluto anche cambiarlo ma quando la band suona con i Sonic Youth a Toronto, Lee Ranaldo dice di apprezzarne il nome. E così, pur con qualche dubbio, gli Eric’s trip rimangono tali e nel novembre 1993 pubblicano il disco d’esordio, “Love Tara”. Non su un’etichetta qualunque ma su una delle label indipendenti più importanti del Nord America: la Sub pop . Considerando il periodo – primi anni novanta- il disco esce un po’ fuori dal perimetro grunge del periodo e si riallaccia in certi brani, come “Secret for Julie”, alla scena noise/twee pop di fine anni ottanta, anche se mancano totalmente le chitarre jangle, sostituite da un suono più sporco ed ancora più lo-fi, alla Dinosaur Jr. . L’approccio spensierato nella scrittura di testi, invece, ricorda certe band come le Tiger Trap : cuori spezzati, innocenza e naturalezza. La “Tara” del titolo, infatti, non è un personaggio fittizio bensì la fidanzata di uno dei componenti, Rick White. E l’amore a pezzi è quello di Julie Doiron-Clayton, la ex di White e bassista del gruppo. Prima dello scioglimento della band e della nascita dei progetti solisti della Doiron (che vanta una ricca discografia in bilico tra slowcore, chamber pop e folk) e di White, a “Love Tara” seguono altri due dischi, sempre su buoni livelli, “Forever again” (1994) e “Purple Blue” (1996). E nel corso degli anni duemila il gruppo si riunisce ben due volte – nel 2001 e nel 2007 – ma probabilmente non ce ne sarà una terza, d’altronde non si è giovani per sempre. Ad ogni modo, a giugno 2015, la Sub Pop ci ha ricordato i vecchi tempi ristampando “Love Tara”, andato fuori catalogo da diversi anni.

(Monica Mazzoli)