Crescere in Francia ed essere “italiano dentro” non pare essere una condizione invidiabile. Che groviglio di sentimenti! Però è anche una situazione letteraria: l’escluso, il ragazzo sensibile che vorrebbe essere diverso ma non è, i sogni e la realtà. In ultima analisi: la poesia.
Russo Amorale è tutto questo: cresciuto a Nancy in una famiglia di italiani emigrati in terra transalpina, ha sviluppato un amore smisurato per la nostra lingua e, dopo una tesi sul “Il cammino nella polvere”, prima traduzione di Elio Vittorini di “Chiedi alla polvere” di John Fante, si è avventurato sulla via dei crooner. Ovviamente, in italiano.
E il livello testuale è subito clamoroso: roba da far drizzare i capelli a un qualunque professore d’italiano. Che avrebbe voluto averne, di alunni così, mentre non è quasi mai capitato. Forse uno o due in una vita.
Ancora acerbo per quanto riguarda il “contorno musicale”, Russo Amorale si iscrive di diritto al club del cantautorato italiano. Quello migliore, quello degli anni Settanta, quando De André creava filastrocche immortali. E lo fa dalla sua Francia, qui in questo video alla Chapelle de la Visitation di Nancy.
Guardatelo, e poi mi dite.
(Paolo Bardelli)
Photo: P. Banon
La pellicola si concentrerà sui primi anni di carriera del cantautore statunitense
Arancioni Meccanici, 7 ispirazioni tra Funk, psych e (vapor)wave
Waxahatchee alla Maroquinerie di Parigi: quando country, folk e rock si incontrano
“Niente specchi in camerino”, la storia delle canzoni potenti, laceranti, oneste di Chris Cornell
Gli articoli di Kalporz sono disponibili con licenza Creative Commons CC BY-NC-ND 3.0 IT