CAIROBI, “Distant Fire EP” (Week Of Wonders, 2015)

index Ancora non ci capacitiamo del perchè non esistano più i Vadoinmessico. Nel valutare un tale bouleversement il Bardelli li aveva messi in castigo, utilizzando parole forse impietose ma senz’altro condivisibili (pure dal sottoscritto). E da lì non è che sia successo francamente granchè, escluso l’improvviso cambio di nome.

Nella versione ufficiale delle cose i Cairobi, guidati dall’italianissimo Giorgio Poti, danno alle stampe il primo EP con il nuovo nome per l’etichetta Week Of Wonders. Si tratta invero di una mini-raccolta comprendente i due singoli prodotti tra 2013 e 2014, più due pezzi finora inediti su disco ma risalenti alla vecchia incarnazione del gruppo. Cioè, un brano a me sconosciuto su quattro a conti fatti.

Inizio la breve disamina da “Human Friend”, brano già presentato al pubblico nel tour di supporto al disco “Archaelogy Of The Future” pubblicato nel 2012. Gli echi di “In Spain” e le stesse buone vibrazioni restano incontaminate, l’arrangiamento più curato e dinamico, in un incontro-scontro tra primi Vampire Weekend ed il Paul Simon di “Graceland”. Di “Zoraide” spicca il buon lavoro dei synth e della parte ritmica; di “Perfect Strangers”, forse il brano più incisivo e da ricordare, la capacità di prendere i nuovi modelli di riferimento del folk psichedelico come Animal Collective e i londinesi Erland and the Carnival per “insaporirli” di esotismo e calore.

“Please” infine è mistero in un minimalismo tinto di soffice elettronica, foriera di una nuova introspezione forse sconosciuta alle produzioni dei Vadoinmessico. Che ci mancano, ovvio. Ma siamo comunque di fronte ad un gruppo ugualmente capace di stupire ed emozionare: aspettiamo con fiducia nuova (e più succulenta) carne sul fuoco.

65/100

(Matteo Maioli)