FOXYGEN, “…And Star Power” (Jagjaguwar, 2014)

foxygenIn costante bilico tra citazionismo derivativo e retrò pop d’autore, i Foxygen arrivano alla prova del terzo album dopo due lavori che hanno diviso critica e pubblico. Fini ricamatori di morbide melodie dal sapore sixties o spudorati imitatori dei mostri sacri dell’epoca?

“…And Star Power” non risolve il quesito, anzi, ci mostra una band che sembra provare particolare gusto nello spiazzare l’ascoltatore. Come spiegare altrimenti un album lungo quasi un’ora e mezza, con una tracklist di 24 brani, di cui solo la metà (a dir tanto) possono considerarsi realmente compiuti?
I Foxygen, ricchi d’ambizione e poveri di modestia, si dimenticano che per fare un concept di spessore non basta mischiare alla rinfusa una moltitudine di elementi, aggiungere qualche intermezzo caciarone semi-strumentale e un paio di overture. Sembra quasi che il duo californiano avesse deciso in anticipo di fare un album doppio, per poi pensare che riempirne un terzo con schizzi pop senza capo né coda sarebbe stato sufficiente a farne un disco ispirato. Il risultato è che per ascoltare e tentare di comprendere “…And Star Power” è necessario un investimento di tempo e di energie che alla fine, semplicemente, non paga. Non si capisce davvero il perché di certe canzoni. Tutta la terza parte, da “Cold Winter/Freedom” fino a “Everyone Needs Love”, è composta da una serie di incomprensibili brani noise punk che non offrono quasi nulla di godibile. Anche la suite di “Star Power” è inesorabilmente destinata allo skip, a parte la divertente ”What are We Good For”.
Eppure, nascosto sotto tonnellate di filler, c’è un disco che avrebbe potuto essere tranquillamente in linea con l’ottimo predecessore, considerato da chi scrive una delle più belle sorprese del 2013. “How Can You really” e “Could You Be My Love” sono due caramelline soul-pop quasi perfette, “You and I” una convincente ballad á la Velvet Underground. Nell’ispirata “Cosmic Vibration”, invece, Sam France gioca a fare Jim Morrison e, incredibilmente, non sfigura. Insomma, il gioco delle citazioni è ben presente anche qui, tra rimandi beatlesiani e l’onnipresente spettro degli Stones, ma è innegabile che i Foxygen le canzoni le sappiano scrivere. Che fare quindi?

Prendete il vostro itunes, cancellate tutto il trash-pop random che i Foxygen hanno voluto a tutti i costi registrare (circa il 60 percento del totale) e avrete un ottimo dischetto pop, colorato e gustoso. Ecco una versione ripulita dell’album: provate ad ascoltarlo così e non rimarrete delusi.

1. How Can You Really
2. Could Been My Love
3. Cosmic Vibrations
4. You & I
5. Star Power III: What Are We Good For
6. I Don’t Have Anything/The Gate
7. Mattress Warehouse
8. 666
9. Cannibal Holocaust
10. Hang

60/100

Stefano Solaro