TOKYO POLICE CLUB – “Champ” (Mom & Pop Music Co., 2010)

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Si può considerare il 2010 l’anno del Canada? Almeno dal punto di vista delle uscite discografiche pare proprio di si. Dopo il ritorno di Broken Social Scene e Stars, solo per fare due nomi tra i più importanti, è la volta dei più giovani Tokyo Police Club che giungono al fatidico secondo disco. Peraltro i quattro musicisti non sono nemmeno di primissimo pelo, dato che il loro nome ha iniziato a rimbalzare tra i vari siti e riviste specializzate sin dal 2006. “Champ” è dunque una sorta di prova del nove, con cui confermarsi ed evolversi o incappare in un clamoroso scivolone. Giusto per levare la suspance diciamo subito che i Tokyo Police Club non hanno fallito nel comporre il loro secondo lavoro. Ma a scanso di equivoci va anche aggiunto che “Champ” non è un disco che lascia spazio a cambiamenti, ma semplicemente conferma quanto di buono s’era sentito nel precedente “Elephant shell”. Le differenze sono poche e, quando ci sono, si notano appena. Ma questo non appare come un elemento negativo. Il sound dei Tokyo Police Club è infatti già ampiamente consolidato, tra riff di chitarra e basso, synth e melodie accattivanti, e per niente derivativo. Sulla base di queste premesse risulta perfetta la scelta di “Breakneck speed” come singolo di lancio per il disco, una sorta di manifesto delle capacità compositive dei quattro musicisti canadesi. Stesso discorso vale per il più recente singolo “Wait up (boots of danger)”, tre minuti abbondanti rigonfi di strofe e ritornelli che entrano subito in testa e con una sezione ritmica quadrata ed efficace. All’inizio del disco trova spazio “Favourite food”, una ballata in crescendo che lascia spazio a un finale rumoroso dopo l’inizio soft di chitarra acustica e della voce di David Monks, ma anche l’organo di “Bambi”. Un brano come “End of a spark” è invece un perfetto pezzo indie-radiofonico, tanto che non stupirebbe se venisse scelto come prossimo singolo.
Per riassumere: “Champ” non è di sicuro il “disco della maturità” per i Tokyo Police Club, non è un disco in cui la band cerca di evolversi e di trovare nuove direzioni. E tantomeno è un album che sancisce una “canadian invasion” musicale”. “Champ” è un insieme di ottime canzoni ben scritte e ben suonate, che aggiunge solamente un altro tassello al già colorato mosaico delle uscite discografiche di quest’anno.
(Francesco Melis)

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