CocoRosie, Auditorium Flog (Firenze) (21 novembre 2007)

Le avevamo lasciate a Roma pochi giorni prima dell’uscita di “The Adventures Of Ghosthorse And Stillborn” dopo una data che aveva reso evidente tutta l’attesa nata intorno alle due sorelline. Adesso le ammiriamo mentre avanzano verso la celebrità con la tranquillità di chi sta già (pericolosamente?) cominciando a campare di rendita.
Non è per questo che la confezione adesso si possa improvvisamente considerare vuota: il contenuto c’è ancora e la forza di questo sta proprio nella continua, a volte esagerata quanto irrequieta, smania di variazione, spostamento, reinterpretazione. La confezione non è vuota ma appare certo fin troppo bella e curata. Pericolosamente piacevole ed attraente.

Mentre nel concerto di Roma i brani di “The Adventures Of Ghosthorse And Stillborn” venivano proposti in una versione molto vicina a quella dell’album, adesso, dopo un buon numero di date, la sensazione è che si stiano sperimentando soluzioni e situazioni in proiezione futura. Nel live il ruolo di Tez, la prima drum-machine che ha gli occhiali, cammina e beve la birra, sembra assumere sempre maggiore centralità. E sempre maggiore importanza sta acquistando per Bianca e Sierra il momento dell’esibizione: questa è la situazione che misura lo stato di salute del loro rapporto col pubblico così come rende evidenti l’efficacia dei loro travestimenti e la forza del loro modo di apparire così sfacciatamente Bohémien-chic. E’ qui che si rivela un microcosmo dove la casualità non è mai casuale e il particolare diventa qualcosa di ordinario. Tanti piccoli elementi che fanno da contorno al suono e che concorrono ad alimentare curiosità ed ammirazione. E’ dunque una confezione curatissima quella dalla quale escono una versione acustica di “Rainbowarriors”, i dolci rintocchi di campanello da bicicletta di “Sunshine”, l’hip hop di “Promise” e “Werewolf”. Al suo interno troviamo il crescendo di “Japan” e l’irresistibile “Animals” insieme con i classici provenienti da “Noah’s Ark”: “K-hole”, una sussurrata “Beautiful Boyz” e “Tekno Love Song”.

Da “La Maison De Mon Réve” affiorano “Terribile Angels”, “Good Friday” e “By Your Side” che chiude il concerto. Dopo tutti a casa con il sospetto che qualcosa stia bollendo in pentola. Il palco per Bianca e Sierra è sempre più un laboratorio dove provare, montare e smontare, azzardare, sbagliare e riprovare. Tra un sorso di birra, un cucchiaio di marmellata e una frasetta sputata in italiano si esaurisce l’esibizione di due sorelle che si sono inventate una storia, un progetto musicale ed uno stile accattivante quanto riconoscibile.