Nostalgiawave: Arezzo Wave diventa Italia Wave

NostalgiaWave

perronegro (foto Paolo Bardelli)

Un po’ come nel primo giorno di scuola alle medie. La scuola non è più la stessa, il bagno non è più in fondo al corridoio a sinistra, allora ti guardi in giro e cerchi facce conosciute, per continuare a pensare che dopo tutto non è cambiato nulla. Invece che tra gli alberi accanto ad una collina lo Psycho Stage è sotto un tendone a due passi dal Main Stage, a quattro dal Global Stage (il nuovo palco in cui si esibiscono band del resto del mondo musicale, giovedì 19 i Tinariwen dal Mali ma anche gli Avion Travel). Tutt’intorno prato pianeggiante.

Si aprono cartine grosse come una tovaglia per orientarsi nell’area di Osmannoro. Un paesaggio che, col sole che ti prende a ceffoni ed il vento caldo, sembra quello di una festa de l’Unità nel Sahara. Un po’ di nostalgia delle strade di Arezzo viene su e la birra media color oro che in tutti i bar del festival costa 5 euro non aiuta a sentirti a tuo agio.

Mancano i cani ad Italia Wave e a colpo d’occhio sembra un festival come gli altri. Palchi grandi, palchi piccoli, palchi medi, zona Vip (dove non ci fanno entrare), tanfo di cessi chimici (dove non ce la facciamo ad entrare). Poi ti torna in mente che di festival così in Europa non ce ne sono, che fino alle 9 di sera si entra gratis e che oltre ai palchi musicali c’è da perdersi nel programma degli altri eventi. Ci sarà da girare, sempre all’insegna delle onde. Da ComicsWave (lo spazio del fumetto, quest’anno dedicato in particolare ai 25 anni di Martin Mystere), ai concerti notturni di classica (ClassicWave), all’impegno (SocialWave), al Word Stage letterario, a Teatro Wave, poi CabaWaveCineWave e Art Wave.

Arrivati però a “Luglio Bambino Wave” – teatro, giochi e laboratori per i bimbi – si scatena in noi una wavizzazione incontrollata. Dall’igiene personale (“vado a fare una DocciaWave”) al riposo (“vado a LettoWave”) niente ormai è immune dall’ondivago suffisso. Segno che la paura è passata si inizia a volergli bene a questo festival.

Chissà quando inizieremo a dire Italia Wave senza doverci pensare? Lasciamola lì tranquilla per i prossimi giorni questa domanda. Oggi un bel numero di scribacchini kalporziani sarà ad Osmannoro, chi per The Good The Bad And The Queen, chi per Cassius (stasera inaugura Elettro Wave), chi per Joan o chissà chi altri. Intanto prendiamo su costume, telo e crema solare. Noi si va qui sotto a PiscinaWave.