Intervista a Dan Snaith (Manitoba)

Una chiacchierata via email con Dan Snaith, il signor Manitoba, che ancora non si è ripreso dal bagno di folla al Main Stage di Arezzo Wave. Il musicista e produttore canadese si diverte a cucinare a fuoco lento psichedelia ed elettronica, come nell’ultimo acclamato “Up In Flames”. Orgoglioso del forte impatto live dei Manitoba Dan tiene mezzo piede dentro la scena elettronica ed il resto fuori. In questo periodo sta lavorando sul prossimo disco, che avrà influenze talmente strane da sempre piovuto sulla terra dallo spazio.


Come è stato suonare al Main Stage dell’Arezzo Wave Love Festival 2003?

E’ stato di gran lunga il pubblico più numeroso che abbiamo mai avuto, un’esperienza incredibile – uno dei nostri concerti preferiti in assoluto. Naturalmente non si parlerà mai abbastanza bene di un festival gratuito che fa suonare band da tutto il mondo davanti ad pubblico così grande. E’ stata un’esperienza fantastica.


La tua musica ha un impatto emotivo molto forte dal vivo e pare proprio essere perfetta per grandi festival. C’è abbastanza spazio per il vostro suono anche nei piccoli club?

Sono molto soddisfatto della resa del concerto sia in spazi grandi che in spazi piccoli. Abbiamo fatto concerti incredibili in spazi minuscoli dove non c’era spazio nemmeno per lo schermo. Lo spettacolo è diverso a seconda delle dimensioni dello spazio ma funziona in entrambe le situazioni.


Hai detto che il tuo ultimo album “Up In Flames” vuole unire l’elettronica stile Aphen Twin ed il suono di una band dal vivo. Credi che la musica elettronica non abbia di solito un impatto forte nei live?

Bè, non posso dire molto perché non ho visto tutti suonare dal vivo, ma non ci sono molti progetti elettronici che vorrei vedere in concerto. Penso che per molti di questi il concerto non sia qualcosa di fondamentale mentre i live un tempo erano la maniera in cui le band diventavamo famoseSono molto felice di aver suonato dal vivo come negli ultimi sei mesi o giù di lì. E’ stato molto divertente e mi ha ricordato quanto può essere emozionante.

“Up In Flames” edizione originale. Info su www.manitoba.fm

Hai appena pubblicato un’edizione di “Up In Flames” in doppio cd. Cosa pensi dell’idea di Thom Yorke di non registrare più album visto oggi il pubblico non ascolta più i dischi dall’inizio alla fine ma canzoni sparse? (vedi news)

Io sono ancora un grande fan degli album. Mi piace molto far stare insieme un certo numero di pezzi in modo che abbia un significato e quindi sentire che alla fine l’album ha un senso compiuto. Forse perché sono un collezionista di dischi ma mi piace avere qualcosa di fisico che sia come un raccoglitore per canzoni messe insieme da un’idea creativa.


Hai da poco remixato “Bluebird of Happiness” dei Mojave 3. Qual è il tuo approccio ai remix?

Dipende dalla canzone. Nel passato ho fatto un sacco di remix solo per soldi ma iniziano ad offrirmi cose che mi piacciono. Ultimamente ho fatto una serie di remix per band invece che di musica elettronica ed è stato bello perché è come produrre ed arrangiare un gruppo di musicisti piuttosto che dover creare qualcosa di nuovo da una serie di loop.


Se volessi un remix per un tuo pezzo a chi lo chiederesti?

Madlib, Timbaland, ecco. Non ho avuto nessun remix di un mio pezzo perché sono molto geloso delle mie registrazioni e non ci sono poi così tante persone a cui le affiderei per un remix. E’ terribile vero?


Cosa ti piace e cosa non ti piace della musica elettronica?

Non mi piace molto la musica elettronica. Mi piace four tet, koushik, prefuse 73, non ho ascoltato molto ultimamente. Al di fuori dell’elettronica mi piace lightning bolt, madlib, timbaland, dj screw, ludacris.


Pare proprio che risulti difficile descrivere la tua musica, tu come la descriveresti? E ti diverti a spiazzare chi ti ascolta?

Credo che “psichedelico” sia la parola giusta per descrivere il nuovo album. Non mi preoccupo troppo di pensare a definire la mia musica perché ha molte influenze diverse combinate insieme. Ma non mi diverto a prendere in giro nessuno! E’ sempre stato l’ingrato lavoro dei giornalisti dare nomi agli stili musicali. suckers.


Cosa c’è di positivo e di negativo nell’essere “one man band”?

Registro in continuazione, per questo non sarebbe possibile per me registrare secondo le esigenze di altri. Non posso immaginare una situazione del tipo “ok, per un mese di va in studio a registrare l’album”. Sarebbe orribile! Lavoro sulla musica in continuazione per un paio d’anni per completare un album. Non vorrei sostenere la pressione di dover registrare entro una tabella di marcia prestabilita.


Cosa stai facendo? Stai lavorando su nuovo materiale? Se sì, di cosa si tratta?

Non ho completato nessun brano al momento. Ho comprato un sacco di strani dischi per fare dei campionamenti. In “Up In Flames” era troppo facile capire che l’influenza era la musica psichedelica degli anni ’60. Il prossimo disco avrà influenze dai luoghi più strani così la musica sembrerà venire dallo spazio profondo.


Quando potremo vederti dal vivo in Italia?

Speriamo nei primi mesi del 2004, altrimenti di sicuro in estate.


Le domande più sceme alla fine: perché indossate maschere da animali nelle esibizioni dal vivo?

Siamo tutti bruttissimi. E’ meglio così – credimi.

grazie

dan