Psychic soviets, dissonanze alienanti da Glasgow

22088829629_895df54d9d_z (1)
Psychic Soviets live a Glasgow, Hug and Pint, 16 ottobre 2015. Foto di Paul Storr.

“A Whore Lunch / Capitalist Night​-​time Breakfast” è il secondo EP degli Psychic Soviets, gruppo post punk di Glasgow. Un’uscita discografica di qualche mese fa (settembre 2015), ascoltabile ed acquistabile sul bandcamp della Number4Door, etichetta specializzata in stampe di cassette DIY .
Il lavoro della band di Glasgow è fulminante, travolgente. E non è solo una questione di durata dei brani, che si aggirano intorno ai due minuti scarsi. C’è qualcosa di più: una sfrenata, inarrestabile voglia di distruggere, fare a pezzi le (non)melodie con chitarre nervose, scoordinate e linee di basso malate. Spesso, anzi quasi sempre, paragonati ai Fall, gli Psychic Soviets sulla loro pagina facebook, qualche mese fa, hanno scritto un messaggio ironico: “Vorrei usare questa opportunità per far notare che esiste una serie di gruppi, a cui gli Psychic Soviets assomigliano uditivamente (un furto consapevole). La somiglianza è allo stesso livello o addirittura di grado superiore rispetto a quella con i Fall: qualsiasi progetto che includa Ben Wallers (Country Teasers / The Male Nurse / The Rebel), Fire Engines, The Yummy Fur ed altri. Se nominate correttamente un altro nome, vincete una scatola di dolci (per il tè) Tunnock” . Insomma tra le influenze della band non solo i Fall, ma pure Ben Wallers, che, a sua volta, veniva descritto anni fa come una versione country/ garage del gruppo di Mark E. Smith. Un circolo vizioso quindi. O forse no. L’unica cosa certa è la freschezza della proposta musicale di “A Whore Lunch / Capitalist Night​-​time Breakfast”: niente di nuovo ma che non suona dannatamente vecchio. Il brano di apertura, “Authority Complex” è nello stile di una “Get Up and Use Me” dei Fire Engines. E probabilmente, a tratti, potrebbe ricordare i Glaxo Babies più ruvidi (di pezzi come “Conscience”). Ma, al di là delle citazioni rintracciabili (spesso una mera congettura dei giornalisti), il suono delle quattro tracce è graffiante, disturbante. Qualcosa che non è stato ancora addomesticato e si spera che non lo diventi mai.
Consigliato l’ascolto dei dischi precedenti: l’album “Eight and a Half on Each Foot” (2014) e il primo EP “Spaghetti Calligraphy” (2014), disponibili sul sito bandcamp del gruppo.

(Monica Mazzoli)