CAETANO VELOSO, A Foreign Sound (Nonesuch, 2004)

Interpretare canzoni altrui non è affatto una cosa semplice. Si deve dare una veste personale alle canzoni senza stravolgerne lo spirito, si deve scovare la natura intima del brano e portarla alla luce. Chi è diventato da tempo un maestro di questa arte, forse il più grande maestro contemporaneo, è Caetano Veloso.

Lo ha dimostrato tante altre volte in passato, e molti avranno apprezzato la sua superba interpretazione di “Cucurrucucù Paloma” nel film di Pedro Almodovar “Tutto su mia madre”. Ascoltando “A Foreign Sound”, registrato da Caetano Veloso insieme a Jacques Morelenbaum, se ne ha una percezione ancora più netta grazie a ventitre interpretazioni di canzoni altrui.

L’ultimo lavoro dell’artista di Bahia, concepito come un omaggio alla musica americana, attraversa la storia della canzone statunitense del novecento con una grazia e una leggerezza che solo Caetano possiede. La sua voce si muove pigra e traboccante di fascino, con i movimenti leggeri e sinuosi e l’eleganza di un gatto. Non si può che restarne avvinti.

Si toccano classici jazz, il Duke Ellington di “Sophisticated Lady” riletto con una grazia divina, e poi come “So In Love”, “Blue Skies”, “Summertime” e “I Only Have Eyes For You”, cullati da arrangiamenti eleganti e dalla voce di Caetano Veloso. Soprattutto “A Foreign Sound” rivela una versione da brividi di “The Man I Love”, grazie a pochi accordi di chitarra e a quella voce vellutata che sa incantare.
Ed è impossibile non sorprendersi di come riesca a trasformare la “Diana” di Paul Anka e ad infondergli la cadenza del suo Brasile o come “Body and Soul” suoni così vicina a certe vecchie pagine di Caetano.

Si percorre un secolo di musica toccando le atmosfere caraibiche di “Jamaica Farewell” trasformate dal tocco leggero del musicista brasiliano, e si raggiungono poi episodi più moderni. Ecco i Nirvana di una scheletrica “Come As You Are”, ma soprattutto ecco Bob Dylan e un suo classico come “It’s Alright Ma (I’m Only Bleeding)”, in una rilettura piena di ritmo e colori.

Ripercorrendo questo repertorio Caetano Veloso dimostra ancora una volta la propria maestria, perché è in grado di raccogliere brani come “Smoke Gets In Your Eyes” o “Feelings”, ormai logorati dai troppi ascolti, e a cavarne fuori grande musica. Come sanno fare solo i veri artisti.

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