MARTINA TOPLEY-BIRD, Quixotic (Indipendiente / Sony, 2003)

“Quixotic”, ovvero come diventare famosi e subito dopo scomparire, per poi tornare dopo sette anni, e scoprire che nessuno ti ha dimenticata, e che ora sei in grado di camminare con le tue gambe, e che hai una classe inimitabile. Non sei più l’angelo incantatore che illuminava le psicosi messe in musica del tuo uomo; ora stendi la tua voce di velluto su sofisticate trame soul e blues, e sai incantare.
Se Tricky dopo di te è naufragato lentamente, prima nella maniera e poi in una deriva rassicurante che non gli appartiene, tu sei in gran forma e vuoi dimostrarlo fin dall’inizio, sfoderando un'”Intro” che è pura musica del Delta, splendido incrocio di raddoppi vocali. Sono davvero in poche a poter contare su un timbro suadente come quello di Martina Topley-Bird; se certi episodi possono ricordare Skye Edwards dei Morcheeba o Macy Gray, il confronto vede l’ex – musa di Tricky prevalere nettamente, anche in virtù di un’attenzione superiore alla qualità della musica, che in “Quixotic” è quasi sempre ottima: se a volte si rischia di scivolare nello sdolcinato (la pur bella “Anything”, ad esempio), è proprio il lambire generi musicali diversi a rendere l’album interessante.
Se proprio si deve cercare un difetto, va detto che a “Quixotic” manca un acuto, un momento che spicchi sugli altri: Martina ci si avvicina molto con “Need one” (dove fanno capolino – pensate un po’ – la voce di Mark Lanegan e la chitarra, ben addomesticata, di Josh Homme dei Queens Of The Stone Age), con la schitarrata quasi garage di “I wanna be there”, con quel perfetto esempio di cosa dovrebbe essere il soul moderno che risponde al nome di “Soul food” e con i vaghi ricordi del Bristol sound, misto a folate d’archi e distorsioni, che è “Ilya”; tutto il resto scorre, placido e ammaliante, ma senza lasciare tracce profonde.
Un disco comunque sorprendente, forse proprio perché ormai nessuno se lo sarebbe aspettato; un esordio che mostra una classe innata, e non solo a livello vocale, è molto più di quanto avremmo potuto sperare. Bentornata!

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