Tia Airoldi e Marco Gilioli, una top 7 del “quasi”

Musicista poliedrico e autore nato e cresciuto nella campagna milanese sulle sponde del fiume Adda, Tia Airoldi è sempre stato affascinato dal cantautorato classico e contemporaneo, oltre che dalle colonne sonore dei film. Musicoterapeuta nell’ambito della riabilitazione e facilitatore sonoro, è curatore di installazioni artistiche ed eventi inclusivi per persone con disabilità sensoriali.
Polistrumentista, liutaio e pianista da sempre, Marco Gilioli è amante delle atmosfere impressioniste e ha scoperto negli anni la poesia della chitarra classica. Musicista e arrangiatore appassionato, artigiano della musica per lavoro.

In occasione dell’uscita del nuovo singolo, la canzone d’amore “Quincy” che fa seguito alle uscite di fine 2022 su Rivertale Productions (“Almost” e “Even”), il duo ci presenta una top 7 con un’inedito fil rouge, il “quasi”.

canzone quasi d’amore
Cigarettes After Sex – “Apocalypse”
A questa love song eterea fa da contraltare un mondo disastrato, uno scenario da fine del mondo
dove infine l’apocalisse (rivelazione) è racchiusa in un bacio. Pow! You leapt from crumbling
bridges / Watching cityscapes turn to dust / Filming helicopters crashing / In the ocean from way
above / Got the music in you, baby Tell me why / You’ve been locked in here forever/ And you just
can’t say goodbye / Your lips, my lips / Apocalypse

canzone quasi leggera
Danny Elfman. Il Tritono – “Simpson Theme”
Pop nella sua quintessenza eppure ciò che più lo caratterizza è un passaggio inusuale, quasi assente
nel pop. Si tratta del tritono, un intervallo musicale dissonante (il sacrilego Diablous in Musica, in
odore di mito) che crea una spigolosa suggestione momentanea nell’apertura del tema de i Simpson.
Dietro a questa creazione iconica, il geniaccio Danny Elfman.

cantante quasi intonato
Thom Yorke
Moltissimi sono i cantanti quasi intonati che hanno affascinato milioni di persone e
riscritto in parte la verità di un’interpretazione pura, autentica. Ma tra tutti dico Thom Yorke. Thom
Yorke ha la proprietà davvero unica di calamitare il brano su di sé, pur in una non sempre perfetta
intonazione. È un Josè Mourinho. Special One.

canzone brutta in un album altrimenti perfetto
The Beatles – “Wild Honey Pie”
Solo sfiorare i Fab Four potrebbe sembrare sacrilego, e un po’ lo è, ma su Wild Honey Pie non posso che concordare con gran parte della critica, che la ritiene forse la peggiore traccia mai realizzata dai The Beatles. In un album totalmente perfetto, che ha fatto la storia della musica, forse si poteva fare a meno di una traccia “scherzo” o “riempitivo”.

videoclip quasi tremendo
George Harrison – “I’ve Got My Mind Set On You” (versione “casa stregata male”)
“I’ve got my mind set on you” di George Harrison nella tragicomica versione alla “Pomi d’ottone e manici di scopa” (con il dovuto rispetto), corredata da improbabili piroette, teste impagliate di cervi e facoceri che fanno i coretti, marmotte peluche che fanno l’air band con le pipe. George Harrison. Boh.

assolo quasi impossibile
Mi rimane quasi impossibile capire come Jimmy Page abbia fatto affiorare l’assolo di Whole Lotta
Love
dopo quasi 2 minuti di noise. Una sequela di bending incendiari che ributtano il pezzo nella
sua dimensione tribale. Classic.

copertina quasi compromettente
The Beach Boys – “Pet Sounds”
Se non fosse un album capolavoro e iconico, totalmente perfetto in ogni sua traccia, ci si potrebbe soffermare a guardare la copertina e chiedersi: “non potevano pensare a niente di meglio?”. Stessa domanda che ci si pone quando si guarda: LIVE IT UP – Crosby Still & Nash THE MIRACLE – The Queen Ecco, in questi due casi anche con la certezza che il capolavoro non c’è.